FIRENZE – “Ora che il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi sull’inceneritore di Case Passerini, la Toscana è a rischio collasso. La giunta regionale porti celermente in aula il nuovo piano dei rifiuti, alla luce di questa novità che scompagina i piani fatti finora. Non c’è un minuto da perdere”. Lo chiedono il vice-presidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (FI) e il capo gruppo di Forza Italia, Maurizio Marchetti. “A questo punto – sottolineano – ci sarà da pagare una penale a Q-Thermo, l’azienda che doveva costruire l’inceneritore, comprensiva del mancato guadagno: una cifra che parte dai 14 milioni già spesi e potrebbe salire sopra i 30. Ma, senza quell’impianto, anche arrivando a differenziare il 70% dei rifiuti nel nostro territorio, occorrerà pagare una cifra, annuale, intorno ai 36 milioni di euro l’anno per le 240.000 tonnellate che dovranno finire in discarica o bruciate, altrove”.
Marchetti e Stella si chiedono anche “come verranno recuperati i soldi spesi nel corso degli anni per le opere di mitigazione volte ad azzerare l’impatto ambientale dell’impianto, che ormai non verrà più realizzato. La Provincia di Firenze decise nel 2006 di piantare 24.000 alberi nell’area del termovalorizzatore per migliorare la qualità dell’aria e di realizzare opere per migliorare la viabilità. Nel gennaio 2007, Regione Toscana, le Province di Firenze, Prato e Pistoia e i sindaci dei Comuni interessati siglarono un accordo e stanziarono 14 milioni di euro per favorire buone pratiche ambientali. Sono soldi dei cittadini, che in qualche modo dovranno tornare alla collettività”.
“Il pronunciamento odierno del Consiglio di Stato, che boccia definitivamente il progetto dell’inceneritore a Case Passerini, dimostra come questa scelta sia stata fatta e portata avanti in maniera approssimativa, senza ottemperare a tutti i dovuti approfondimenti e, soprattutto, senza alcun rispetto della volontà popolare. Dopo questo fallimento, i vertici aziendali di Alia, socio di maggioranza di QThermo, dovrebbero oggi stesso rassegnare le proprie dimissioni”. A chiederlo sono Giovanni Donzelli, parlamentare di Fratelli d’Italia, inssieme al coordinatore regionale, Francesco Torselli, e al coordinatore provinciale, Claudio Gemelli.
“Quadrifoglio, oggi Alia, fin dal 2009 – aggiungono i tre esponenti di Fratelli d’Italia – ha scelto di puntare sulla soluzione dell’inceneritore di Case Passerini, creando, assieme a partner privati di minoranza, la società QThermo, aggiudicataria nel 2012 del progetto per la realizzazione dell’impianto. Oggi, assieme al progetto dell’inceneritore, vengono dunque bocciati dieci anni di scelte fatte dalla sinistra toscana e dai suoi nominati nelle aziende partecipate in termini di gestione dei rifiuti. Ecco perché chiediamo che chi si è fatto promotore di queste scelte, abbia quantomeno la decenza di rassegnare immediatamente le proprie dimissioni”.
“Archiviata l’ipotesi inceneritore – concludono Donzelli, Torselli e Gemelli – resta aperto il dibattito sulla gestione dei rifiuti nella nostra regione e nella nostra provincia. Per questo, già nelle prossime settimane, Fratelli d’Italia organizzerà un laboratorio tematico nel quale far confluire le idee e le esperienze in materia dei nostri sindaci, dei nostri assessori e dei nostri eletti nelle istituzioni toscane e dal quale uscirà una proposta seria e concreta per il futuro”.
“Accogliamo con favore – affermano Jacopo Alberti e Filippo La Grassa, rispettivamente consigliere regionale e segretario Firenze-Piana della Lega – la sentenza del Consiglio di Stato che stoppa la costruzione del controverso impianto di Case Passerini. Fin da subito, a differenza di qualche amministratore “pentito” in corso d’opera, abbiamo osteggiato questa soluzione e quindi la decisione odierna non può che farci piacere. Ovviamente la delicata tematica non può essere risolta con un colpo di spugna, ma va, comunque, affrontata con la massima determinazione e chiarezza da parte delle Istituzioni”.
“Apprendiamo con gioia della vittoria delle associazioni ambientaliste e della cittadinanza della Piana che da anni lottano contro l’inceneritore ed esultiamo per la sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato l’annullamento della autorizzazione della Città metropolitana e della Regione Toscana per la costruzione dell’inceneritore di Case Passerini. – affermano dal gruppo consiliare di Palazzo Vecchio ‘Firenze riparte a sinistra’, il capogruppo Tommaso Grassi e i consiglieri Donella Verdi e Giacomo Trombi – Nardella e il Pd invece della prima pietra, ora ci dovranno mettere una bella pietra sopra. La politica fallisce ogni volta che non ascolta i cittadini e forza illegittimamente le leggi”.
“Dispiace solo che ci sia voluto un tribunale per bloccare questa opera nonostante ormai in tanti, negli ultimi mesi dopo la sentenza del Tar e dopo le sconfitte elettorali, anche nel Pd dicevano di non volerlo più fare. Prendiamo atto anche dei tripli e quadrupli carpiati di numerosi esponenti locali che, fiutata l’aria, sono divenuti improvvisamente ambientalisti e rivendicano di essere stati sempre anti-inceneritore: parlano le loro politiche che hanno portato avanti negli anni, e parleranno per loro gli atti che andranno a sostenere. Persino il presidente Rossi di MdP – LeU oggi ha rivendicato di non aver mai sostenuto l’inceneritore e recentemente anche esponenti della Piana del Pd avevano presentato leggi e proposte che non vedevano tra le soluzioni contemplare l’inceneritore: ma non guardiamo al passato, e non ci interessa neppure analizzare quali siano stati i motivi che hanno portato questi politici a cambiare idea. Oggi questa opera vecchia di decenni ancor prima di essere costruita, foriera di una mentalità di gestione dei rifiuti medievale, non esiste più”.