LASTRA A SIGNA – Inaugurata ieri mattina, su iniziativa della sezione del Partito Socialista di Lastra a Signa, la targa commemorativa che ricorda i socialisti che in piazza Andrei, a Ponte a Signa, chiamarono, nel vero senso della parola, il popolo delle Signe a gridare la propria opposizione all’entrata in guerra dell’Italia. Questo il testo: “Il 16 maggio i socialisti chiamarono a raduno in questa piazza il popolo delle Signe per gridare forte la propria opposizione alla guerra imminente. A cento anni dalla fine di quella guerra, il Partito Socialista di Lastra a Signa onora la memoria di quei compagni condividendone ancora oggi gli ideali di pace e di fratellanza fra i popoli”. “I socialisti del collegio Campi, Signa e Lastra a Signa – ha detto il segretario lastrigiano Pietro Milanesi – pubblicarono un settimanale politico e amministrativo del territorio di competenza. Il primo numero usci il 1 maggio 1911 e già da allora manifestarono la contrarietà all’intervento di espansione coloniale in quella guerra di conquista della Tripolitania. L’ultimo numero fu il 16 maggio 1915 per chiamare a opporsi a una guerra in cui l’Italia entrerà otto giorni dopo, il 24 maggio. Va ricordato che in Parlamento l’unico grande partito che si dichiarò contrario alla decisione del premier Salandra e del re Vittorio Emanuele III fu il Partito Socialista. Una guerra che mobilitò 70 milioni di soldati, 60 milioni solo in Europa causando 16 milioni di morti, 9 milioni di soldati e 7 milioni di civili. Gli italiani lasciarono al fronte 680.000 vite e oltre un milione di feriti e mutilati. La fine della guerra, con i nuovi equilibri politici, geografici e la crescente crisi economica gettò le basi per l’avvento del fascismo: la prima guerra mondiale fu la madre del secondo conflitto”. “I socialisti delle Signe uniti – ha detto il sindaco Angela Bagni – si impegnarono nella difesa dei lavoratori e per le loro conquiste sociali ed economiche; e il loro impegno nella difesa della pace, evidenziato dalla targa, è ancora oggi da parte di tutta la sinistra attuale e doveroso”.
