Dalla “Via Francigena” ai “Giorni di Postumia”: Andrea Vismara si racconta passo dopo passo

CALENZANO – “Ho sempre pensato che la montagna, in definitiva, sia la migliore palestra per il corpo e per lo spirito. Con il passare del tempo però ho elaborato quel desiderio di libertà che l’alta quota sa dare e sono andato a cercarlo nella lunga distanza, nel camminare per giorni e giorni”. E quello del […]

CALENZANO – “Ho sempre pensato che la montagna, in definitiva, sia la migliore palestra per il corpo e per lo spirito. Con il passare del tempo però ho elaborato quel desiderio di libertà che l’alta quota sa dare e sono andato a cercarlo nella lunga distanza, nel camminare per giorni e giorni”. E quello del camminare è senza dubbio il fil rouge che collega i due libri che avrò il piacere e l’onore di presentare domani, venerdì 27 aprile, a CiviCa (inizio alle 18), scritti da Andrea Vismara: “La mia Francigena. Diario semiserio di un pellegrino laico” e “I giorni di Postumia”. Due libri che in pratica danno il la alla prima edizione del “Festival del camminare – Calenzano Passo Passo” (promosso dal Comune e dalla sezione soci Coop Sesto Fiorentino – Calenzano insieme a una serie di associazioni del territorio fra cui Cai, Legambiente, Uisp, gruppo don Lorenzo Milani, gruppo “Anello del Rinascimento”, gruppo “Corriamo Calenzano”, associazione “Assieme”) che si terrà dal 25 aprile al 10 maggio.

Due libri scritti a due anni di distanza l’uno dall’altro, due libri da leggere assolutamente, che permettono di scoprire curiosità e bellezze del nostro paese che Vismara, in pratica, ha raccontato attraversando l’Italia letteralmente in lungo e in largo.

Nato a Roma l’11 ottobre 1965, musicista e compositore, fotografo fin da giovanissimo, nel 2014 ha pubblicato il suo primo romanzo. Dal 2015 vive e lavora in Toscana. Laico convinto, rocker nell’animo, la passione per la cucina, a un certo punto della sua vita ha deciso di mollare tutto e incamminarsi sulla Francigena, dedicando a se stesso un lunghissimo anno. Un anno sabbatico direbbe qualcuno; in realtà il desiderio “di scrollarsi di dosso i pesi che lo opprimono, di amare in maniera ravvicinata e di dedicare a se stesso un lunghissimo anno”. E, non a caso, per lui parlano (anche) i numeri: 913 chilometri, 39 giorni di cammino, dal 9 giugno al 22 luglio 2015, 8 chili di zaino e solo 5 di riposo. Un diario di viaggio dal ritmo serrato pieno di storie e consigli, scritto con ironia e un pizzico di surreale follia.

Al punto che due anni dopo, dal 30 aprile all’8 giugno 2017, riparte per una nuova avventura dalla quale è scaturito “I giorni di Postumia”. E anche questo libro riesce a trasmettere in maniera brillante e con simpatia le emozioni del pellegrinaggio: le persone che si incontrano lungo la strada, con le loro storie e poi i riti, le manie e le paure con cui si affronta il viaggio e infine le sofferenze e le soddisfazioni, immancabili lungo il percorso.

Al racconto del viaggio, da Aquileia a Genova “coast to coast”, Andrea, sa aggiungere qualche informazione in più sulla storia e sul valore simbolico e pratico dei luoghi visitati. Lo fa in maniera gentile, arricchendo la narrazione senza appesantirla, anche perché il lavoro sporco lo fa fare ad “Acidino“, un personaggio che caratterizza il libro e che scoprirete leggendo. Anche in questo caso, ecco le tradizionali cifre del viaggio compiuto: 940 chilometri, 37 tappe, 2 giorni di riposo, 6 regioni attraversate, 832 metri altitudine massima, 9 (tendenti ai 10) i chilogrammi dello zaino. Camminare e lettura, due elementi che rappresentano, anche per chi scrive, un binomio inscindibile e che in entrambi i libri emergono in tutta la loro interezza. E in tutto il loro valore.

(Foto tratta dalla pagina Facebook di Andrea Vismara)