CAMPI BISENZIO/CALENZANO – “I diari del tandem” questa volta ci fanno pedalare e parlare di cultura al tempo stesso. Girovagando per la Piana, insieme a Monica Roso e Irene Padovani, rispettivamente assessore alla cultura del Comune di Campi e del Comune di Calenzano. Naturalmente con la regia di Giovanni Grossi e, in questo caso, la supervisione di Mauro Costi.
Da Campi a Calenzano e ritorno in modalità sostenibile. All’andata da solo con il bus Ataf nunero 303 (puntuale alle 8.12, fermata Olmo) e poi due passi a piedi. Al ritorno in tandem, pedalando in bella compagnia. L’appuntamento è alla Civica Biblioteca di Calenzano, “un luogo dove tutto fiorisce”, con Irene Padovani, l’assessore alla cultura. Dentro c’è un sacco di gente, bambini che leggono insieme al babbo, mamme che prendono un caffè, ragazzi che leggono, scrivono e ridono contemporaneamente, adulti dispersi nelle letture più disparate. Un ragazzo, con estrema cura, sposta lo sguardo da sinistra a destra e viceversa sulla pagina di un libro, come se stesse seguendo una partita di tennis. Nulla lo potrebbe disturbare. Mi avvicino. Sarà sì e no a pagina 20 delle 900 circa di “Underworld” di Don De Lillo. Bella scelta. Il libro poteva prenderlo e portarselo a casa. Ha scelto di leggerlo qui. Il luogo dove si legge aiuta a leggere meglio. Si vede che Irene è soddisfatta di questa bella vivacità organizzata. E ne ha ben donde. Complimenti. Si esce e si comincia a pedalare. Si passa sotto al Teatro Manzoni. Visto da fuori è una bella villa con terrazza, vissuto da dentro è un piccolo gioiello. In via della Marina ci fermiamo alla pasticceria “Emma’S Baking”. Fuori c’è un tavolino, una panchina, dei fiori, dentro una vetrina con tutta una serie di piccole meraviglia. Nel conflitto interiore che genera ogni volta la vetrina di una pasticceria a vincere sono le “Madeleine” e i biscotti. Simpatica e brava Federica. Con la cultura si mangia, eccome se si mangia, e pure bene, e si pedala, eccome se si pedala, e pure meglio dopo aver mangiato una mezza dozzina di biscotti. Si passa sul ponte della Marina, quell’acqua dolce che scorre sotto di noi è già pronta, poco più a valle, all’altezza della Biblioteca di villa Montalvo intitolata a Tiziano Terzani, a mescolarsi con quella, altrettanto dolce, del Bisenzio. Sento già a aria di casa. Al circolo del Rosi ci aspettano Monica Roso, l’assessore alla città vivace e delle persone, ovvero la declinazione campigiana dell’assessorato alla cultura, e Mauro Costi, neo presidente dell’associazione Vivere Il Rosi. Mauro è impegnato nell’organizzazione di una festa nel giardino dal titolo “Rosi ti voglio bene”, il 2 e 3 giugno. Monica e Irene si conoscono molto bene avendo collaborato a molte iniziative comuni ai due Comuni. Irene scende e Monica sale sul tandem. Oggi la cultura e la bellezza pedaleranno insieme a me sul tandem. Che dire… son proprio fortunato. Ora si pedala sulla pista ciclabile del Parco della Marinella, un torrente capriccioso. Nella piazza più bella di Campi, piazza Palagione a Capalle, poco lontano da dove la Marinella incontra il Bisenzio, ci sono dei volontari che stanno lavorando ai preparativi della “Festa dei Santi” che si tiene domenica 22 aprile. In piazza Dante al bar del Teatro Giovanni Torracchi, allenatore di una squadra della Lanciotto, sta pensando alla formazione da mettere in campo nella partita che si terrà di lì a poco. L’ultima foto è con lui. “Ciao Giovanni, in bocca al lupo”. “Crepi!”. Rimaniamo io e la Monica, Ci fermiamo a sedere sulla panchina in piazza, accanto a Carlo. “Carlo diceva che la poesia bella è quella che ci garba. Monica si potrebbe dire la stessa cosa della cultura in generale?”. “Si. Basta pensare agli incontri casuali di stamani, la cultura del volontariato di centri come il Rosi e Capalle, la cultura dello sport dell’allenatore della Lanciotto, la Biblioteca piena di gente il sabato mattina, Carlo e il teatro che chiude la stagione di prosa in questo fine settimana con il tutto esaurito. Lo scopo principale del mio lavoro è stato quello di mettere in campo tante iniziative, anche piccole e completamente diverse. Un’offerta culturale che provasse ad attirare più persone possibili, dal bambino all’anziano, perché credo profondamente nel valore aggregante della cultura e perché credo che investire in cultura aiuti a costruire una comunità più unita. La cultura educa al bello, allo stare insieme, all’ascolto, alla condivisione, allo scambio, rende l’individuo più attento agli altri ma anche più attento ai beni comuni. Ci si sente tutti più partecipi e uniti in una stessa comunità”. Grazie Monica. Grazie Irene. La bellezza nella Piana va sana e va lontana se pedala in tandem con la cultura. A presto.
Giovanni Grossi