Aeroporto e area di Castello, Grassi e Fattori: “Unipol ricorre al Tar, ci vorrebbe il coraggio di azzerare tutto”

SESTO FIORENTINO – “Esiste un decreto della Regione Toscana, con cui si dà mandato all’Avvocatura regionale a difendersi, da cui si deduce che Unipol, tramite le società Nuove Iniziative Toscane srl e Consorzio per l’attuazione del PUE di Castello, ha fatto ricorso contro il decreto numero 377 del 28 dicembre 2017 del Ministero dell’ambiente, redatto […]

SESTO FIORENTINO – “Esiste un decreto della Regione Toscana, con cui si dà mandato all’Avvocatura regionale a difendersi, da cui si deduce che Unipol, tramite le società Nuove Iniziative Toscane srl e Consorzio per l’attuazione del PUE di Castello, ha fatto ricorso contro il decreto numero 377 del 28 dicembre 2017 del Ministero dell’ambiente, redatto di concerto con il Ministero dei beni e delle attività culturali. Si tratta ovviamente del decreto sulla compatibilità ambientale del nuovo aeroporto di Firenze. I politici, e non solo loro, favorevoli alla nuova pista solo qualche settimana fa davano ancora una volta per assodata la vendita dell’area di Castello alle società di Eurnekian, azionista di maggioranza di Toscana Aeroporti. Dall’atto regionale si evince che la situazione reale è ben diversa”: a parlare così sono Tommaso Grassi, capo gruppo di Firenze Riparte a Sinistra e Tommaso Fattori, capo gruppo di Sì – Toscana a Sinistra.

“Unipol – hanno aggiunto – ha già intrapreso una battaglia legale per annullare gli atti che Comune, Regione o Stato hanno voluto approvare sul nuovo aeroporto e sul PUE di Castello, sovrascrivendo la precedente pianificazione per quell’area, che, a rigor di legge, è ancora oggi in vigore. Le motivazioni portate dall’amministrazione comunale per dimostrare come si sia modificato l’interesse pubblico dopo la firma delle convenzioni su Castello sono deboli. Oltretutto la realizzazione della nuova pista aeroportuale non dà neppure la certezza della dismissione dell’area occupata dalla pista esistente, mentre è certo che il nuovo aeroporto, così come previsto nel master plan, renderebbe inedificabili gran parte delle aree di Unipol. Difficile sostenere poi che l’interesse pubblico consisterebbe nello spostamento del mercato ortofrutticolo da Novoli a Castello, solo perché questo permetterebbe di realizzare il nuovo stadio della Fiorentina”.

“Siamo curiosi di vedere come andrà a finire la vicenda. Il Pd e il presidente Rossi, di MDP, continueranno a sostenere un progetto come quello del master plan aeroportuale? E la pianificazione di Castello deve restare immutata? Occorrerebbe piuttosto il coraggio di azzerare tutto, a partire dal nuovo aeroporto. La stessa pianificazione di Castello è stata fatta in anni ormai lontani e anche dal punto di vista economico-finanziario non ha senso costruire tutto ciò che era stato progettato allora. Dopo la fine della validità della convenzione, occorrerà rivedere cosa pianificare in una zona dell’area metropolitana troppo spesso occupata da infrastrutture inquinanti e pesanti”.

“L’acquisto dell’area di Castello da parte degli stessi sostenitori del master plan aeroportuale è ad oggi l’unica soluzione per chi voglia ostinatamente realizzare un’opera che va contro l’interesse della collettività, che non risolve con certezza i problemi di chi vive a Peretola, Quaracchi, Brozzi e Le Piagge, e che sarà economicamente sostenibile solo grazie ad una valanga di contributi pubblici”.