Moschea, Petraglia e Pillozzi (Si LeU): “Finalmente qualcosa si muove…”

FIRENZE – Pioggia di reazioni sull’accordo per la realizzazione di una moschea a Sesto Fiorentino. “La proposta di confronto fatta dall’amministrazione comunale sestese e dal sindaco Falchi, – hanno dichiarato la senatrice di Sinistra Italiana (Lista Liberi e Uguali) Alessia Petraglia (nella foto) e la segretaria provinciale di Si LeU, Serena Pillozzi– e che porterà alla stipula di un accordo per la realizzazione di una moschea in quel Comune, è stata una scelta responsabile e necessaria per affrontare un bisogno del territorio. Sono stati coinvolti tutti i soggetti titolari, dalla chiesa cattolica alla comunità musulmana, all’Università. Un progetto che ha a cuore la convivenza, il rispetto e il dialogo”. “Un messaggio di pace – hanno aggiunto – in un momento storico complesso fatto di paure e diffidenze alimentate dall’odio, sociale e politico. L’accordo che sarà firmato tra meno di una settimana riesce a portare aria fresca in un legittimo confronto sul tema che in altri territori, come quello di Firenze, si è arenato portando a fallimento tutte le esperienze di partecipazione realizzate fino ad oggi. Quando le istituzioni non abdicano al proprio ruolo ma si fanno portatrici di valori e promotrici di dialogo si ottengono risultati. La fase di confronto partecipativo che il comune avvierà è una fase altrettanto importante per favorire percorsi di reale e piena convivenza”. Sulle stessa lunghezza d’onda Serena Spinelli, capo gruppo Mdp in consiglio regionale: “Finalmente qualcosa si muove e qualcuno prova a dare risposte alla comunità musulmana che nel territorio fiorentino da anni chiede un luogo adeguato dove esercitare il proprio culto. L’avvio concreto del percorso che porterà alla costruzione della moschea a Sesto Fiorentino è un fatto atteso, un atto d’integrazione vero verso una comunità e la sua fede religiosa”. “Sono soddisfatta per l’intesa raggiunta, – ha concluso – un passaggio che solo per gli attori coinvolti e di conseguenza per la collocazione della struttura che sorgerà vicina all’area del Polo universitario scientifico di Sesto, ha un significato enorme, di speranza e di convivenza tra culture e credi diversi”.