Moschea, pro e contro. L’Imam ne vuole fare una anche a Firenze

SESTO FIORENTINO – Come era inevitabile, la notizia della moschea a Sesto Fiorentino (notizia che Christian Campigli aveva dato per primo sulle pagine del quotidiano “La Verità” il 6 dicembre) ha provocato molteplici reazioni. Il primo a parlare è stato il sindaco di Firenze, Dario Nardella: “Sono lieto che sia stata individuata una soluzione per […]

SESTO FIORENTINO – Come era inevitabile, la notizia della moschea a Sesto Fiorentino (notizia che Christian Campigli aveva dato per primo sulle pagine del quotidiano “La Verità” il 6 dicembre) ha provocato molteplici reazioni. Il primo a parlare è stato il sindaco di Firenze, Dario Nardella: “Sono lieto che sia stata individuata una soluzione per la moschea. L’area di Sesto Fiorentino, al centro della Città metropolitana, è adatta a rispondere alle esigenze di una comunità ormai numerosa e distribuita su tutto il territorio provinciale”. “Personalmente – prosegue Nardella – mi sono adoperato perché si concretizzasse una soluzione di questo tipo, in attuazione del principio costituzionale della libertà di culto. Soluzione che risponde peraltro a quella visione strategica che la Città metropolitana persegue non solo sotto il profilo urbanistico, infrastrutturale e amministrativo, quanto anche culturale e umanistico, nel quale le fedi hanno un’incidenza decisiva”.

In rapida successione sono arrivate le parole di Izzedin Elzir, Imam e presidente dell’Ucoii: “Continuiamo a cercare un posto per la moschea di Firenze: quella di Sesto è la moschea di Sesto”. Lo ha detto intervenendo a Lady Radio a proposito dell’accordo con l’Arcidiocesi di Firenze e con l’Università per la costruzione di un edificio di culto a Sesto Fiorentino. “Abbiamo una moschea a Campi, una a Borgo San Lorenzo e anche i fratelli di Sesto hanno bisogno, per cui si farà questo accordo – ha aggiunto – ma al tempo stesso resta l’intenzione di realizzare una moschea anche nel perimetro del Comune di Firenze. Stiamo lavorando ma purtroppo ancora non abbiamo la risposta”.

Di parere opposto il consigliere regionale della Lega Nord Jacopo Alberti: “Pare che l’infinito dibattito relativo alla costruzione di un nuovo luogo di culto nell’area fiorentina sia arrivato al capolinea con la scelta di realizzare la struttura su un terreno di proprietà della locale Arcidiocesi”. “A prescindere dall’identità del proprietario, la cui scelta in merito preferiamo non commentare, la nostra è  una ferma opposizione al progetto, visto che riteniamo, a oggi, più che sufficiente la moschea già presente in Valdelsa. Alla fine, dunque, chi ci rimarrà male, sarà sicuramente il sindaco Nardella, superato nella frenetica corsa alla “moscheizzazione” dal collega Falchi, eletto dalla sinistra, sai che smacco…”.

“Realizzare una moschea in una proprietà della diocesi è un raggiro a danno degli abitanti di Sesto Fiorentino: fino a ieri sapevano che quei terreni sarebbero stati utilizzati per il culto cattolico e invece tutto a un tratto scoprono che lì ne sarà realizzato uno islamico senza che i cittadini siano stati interpellati. E’ un brutto trucco di magia messo in scena penosamente dalle istituzioni che hanno trasformato una chiesa in una moschea”. E’ quanto afferma il capo gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale della Toscana Giovanni Donzelli, commentando la notizia della realizzazione della moschea a Sesto Fiorentino sui terreni della curia. “Si tratta di una forzatura istituzionale e urbanistica – aggiunge Donzelli – di cui i protagonisti se ne assumono tutte le responsabilità politiche. Da cattolico mi aspetterei che la Chiesa si preoccupasse di tutelare gli interessi dei cristiani, piuttosto che favorire la costruzione di nuove moschee a scatola chiusa”.

“Il fatto che qui sia proprio la chiesa cattolica ad aprire la strada di una moschea alle porte di Firenze, è tragicamente grottesco. Una volta la Chiesa era un baluardo difensivo per l’Occidente e i suoi rappresentanti in ogni luogo della cristianità respingevano le orde di invasori ottomani”. Parole, queste, del segretario cittadino e del segretario provinciale della Lega Nord Filippo La Grassa e Alessandro Scipioni. “Durante l’assedio di Vienna fu padre Marco da Aviano a incitare la popolazione viennese alla resistenza e alla lotta fino alla salvezza; il grande pontefice Pio V, si impegnò in prima persona anima e corpo perché si costituisce la coalizione delle forze cristiane che a Lepanto salvarono l’Occidente. Oggi la storia è diversa, oggi chiudono le chiese, oggi l’arcivescovo di Canterbury chiede di costituire Tribunali della sharia nell’Inghilterra multiculturale. Ed oggi è proprio l’Arcidiocesi Fiorentina a contribuire in maniera determinante al radicamento dell’islam nella nostra terra. Tutto questo mentre si continuano a massacrare le comunità cristiane nel mondo, tutto questo mentre la reciprocità è un’utopia per i musulmani. Una scelta scellerata in un momento storico nel quale gli attentati nelle maggiori capitali europee e negli Stati Uniti dimostrano che il buonismo ha totalmente fallito. Non possiamo che rimanere basiti da una simile scelta, che apre al dialogo con chi il dialogo lo interpreta come un’opportunità di imporre la propria volontà agli altri, di radicarsi in Europa senza dover ricambiare in casa propria i privilegi che forniamo loro”.