CALENZANO – Dopo il grande successo delle prime settimane, con tantissime visualizzazioni sia sulla nostra home page che sulla pagina Facebook di Piananotizie, tornano, come ogni domenica, i “Calenziani”, personaggi che hanno suscitato la curiosità e l’attenzione dei nostri lettori. I “Calenziani”, infatti, sono i marziani di Calenzano. Persone che attraversano la città, la usano e ne vivono di volta in volta frammenti diversi (non meno residenti dei residenti). È a partire dal loro sguardo esterno, vagamente ignoto, tangenziale e dall’incontro con quello dei cittadini, che si genera un racconto corale, inedito e strettamente attuale del territorio. Quello che ne scaturirà sarà un album collettivo, con le storie (esperienze, racconti, e tanto altro ancora) delle persone e le immagini provenienti da quello che è oggi un vero e proprio diario personale: il telefono cellulare.
I “Calenziani” sono i protagonisti di un progetto pubblico ideato da Matteo Balduzzi e Stefano Laffi, promosso dal Teatro delle Donne e dal Comune di Calenzano, che ha come media partner Piananotizie e Sesto Tv.
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Le Croci, novembre 2013.
Anche se ingiustamente, l’asino è sempre stato rappresentato come un animale un po’ sfigato. Io lo amo per questo e perché in lui ritrovo pezzi della nostra storia… Basti pensare a tutti gli edifici che sono stati costruiti grazie a questo animale. Un altro dei motivi per cui ammiro così tanto l’asino risale a quando andavo ancora a scuola. Avevamo un professore sempre arrabbiato e ingiustamente severo, e una volta gli portarono un asinello appena nato: lui lo vide, si commosse all’improvviso e iniziò a piangere. Mi chiamo Sandro Useli e sono nato a Serramanna, in provincia di Cagliari. Fino a 17 anni ho vissuto lì, poi sono venuto a studiare architettura a Firenze, perché era considerata una buonissima città per questo tipo di studi. Mi sono avvicinato a Calenzano piano piano. Prima abitavo a Firenze, poi a Castello e alla fine degli anni ’80 decisi di venire a vivere qui con la mia ex moglie. Di Calenzano mi colpirono le montagne della Calvana che mi ricordano molto le mie terre sarde. Le trovo bellissime. Adesso, oltre a fare l’architetto per il Comune di Firenze, ho un’associazione che si concentra sulle attività degli asini.