CALENZANO – Il dibattito intorno all’elezione del segretario Pd calenzanese si infiamma a colpi di ricorsi e lettere. Contribuendo a surriscaldare tutto il clima politico, in una fase, che non solo a Calenzano, è sicuramente fra le più accese nella storia del nostro paese. Prima la notizia del ricorso presentato da Simone Ansano, quindi la replica di Paolo Santini con una lettera. Adesso è la volta del consigliere comunale Pd, Stefano Poni (nella foto), renziano fin dalla prima ora, che scrive al neo segretario del Pd calenzanese:
“Caro Santini la mia disponibilità alla candidatura unitaria era stata messa a disposizione proprio per non incorrere in futili divisioni, visto le indicazioni dei livelli provinciali, tutti volti alla ricerca dell’unitarietà. Ti ricordo che personalmente ho rappresentato la mozione Renzi all’ultimo congresso nazionale dedicando tempo e passione con risultati migliori di adesso per la stessa mozione.
Quindi questo tuo modo di “scimmiottare” l’esclusività della “progenitura” renziana mi fa capire che nelle tue intenzioni ci sia solo la volontà di “spendere” la mia persona, conosciuta a Calenzano per i tuoi fini personali. Detto ciò, tutte le divisioni in seguito al superamento della mia candidatura unitaria devono essere imputate al tuo comportamento, che tende alla privazione del confronto”. Poni “non la tocca piano”, anzi e attacca duramente Santini: “Hai voluto fare tutto questo per conquistare una posizione senza senso, piantando una bandierina in un momento particolarmente difficile per la situazione politica calenzanese”.
Da qui le sue conclusioni: “Con questa risposta ritengo di aver fatto chiarezza sull’intento della mia disponibilità alla candidatura unitaria del Partito Democratico e, al tempo stesso, di aver respinto al mittente tutte le accuse, ritenendoti responsabile della spaccatura che esiste oggi nel nostro Comune”.