Scalini (Pd): “Troppo odio nei miei confronti, la politica è altro…”

SIGNA – Dal documento “degli otto”, ovvero di coloro che, fra giunta e segreteria del Pd, si sono schierati dalla parte di Paolo Bambagioni, al documento del segretario del Partito Democratico, Gabriele Scalini. E il segretario uscente “non la tocca piano”. Segretario uscente ma comunque candidato a restare alla guida della segreteria del partito nella […]

SIGNA – Dal documento “degli otto”, ovvero di coloro che, fra giunta e segreteria del Pd, si sono schierati dalla parte di Paolo Bambagioni, al documento del segretario del Partito Democratico, Gabriele Scalini. E il segretario uscente “non la tocca piano”. Segretario uscente ma comunque candidato a restare alla guida della segreteria del partito nella “sfida” che dovrebbe vederlo contrapposto a Federico La Placa. Dovrebbe perchè la sensazione è che il congresso del Pd a Signa potrebbe essere anche rinviato ad anno nuovo, magari dopo le politiche. Per il momento parlano i numeri, ovvero i 530 iscritti a fronte dei 184 dell’anno passato (una decina le tessere segnalate alla commissione per il congresso e respinte); numeri che la dicono lunga sulla fibrillazione che sta vivendo da tempo la scena politica signese. Parlano i numeri e parla il segretario che, in questo intervento inviato alla nostra redazione, dice la sua, per continuare a usare la metafora che abbiamo utilizzato fin dal primo giorno di questa crisi annunciata, su una bottiglia che è stata agitata fin troppo.

“E’ con estrema riluttanza che mi sono deciso a scrivere queste righe. Tuttavia la sistematica campagna di denigrazione mossa contro di me e il Partito Democratico di Signa hanno causato un completo rovesciamento della realtà e gettato fango sulla nostra comunità politica, composta nella quasi totalità da volontari appassionati.

Ora basta, è tempo di ristabilire la verità delle cose. E’ proprio chi mi accusa il protagonista di una campagna di tesseramento anomala con lunghe file di persone portate a iscriversi, spesso prive di consapevolezza. Inserite in liste predisposte dallo staff del consigliere regionale Paolo Bambagioni e spuntate mano a mano che si presentavano. Di fronte a tali scene era inevitabile svolgere una veloce chiacchierata con ogni richiedente per appurare se la sua richiesta fosse consapevole (le domande fatte erano: “Hai mai partecipato alle primarie?” Oppure “Perchè hai deciso di iscriverti?”). Io per primo ho fatto ricorso agli organi di garanzia per denunciare tutte le irregolarità.

L’ultimo capitolo di questa storia che sta assumendo toni sempre più parossistici ha a che fare con le minacce di estromissione degli assessori che non mostrano assoluta fedeltà al sindaco e allo stesso Bambagioni.

Capisco se i miei concittadini provano profondo sdegno per queste liti. Abbiamo una città con enormi problemi: una viabilità vecchia di 50 anni. La difficoltà di accesso alle strutture sanitarie. Una gestione dei rifiuti oscena. Le mancanze dell’edilizia popolare e molti altri temi ancora. Cosa c’è alla base di tanto “odio” nei miei confronti? C’è una questione politica sostanziale e ha a che fare con l’autonomia della politica: la principale colpa che mi viene imputata è quella di non essere docile, di non avere l’attitudine “all’inchino”. In cambio di un atto di umiltà (rinunciare alla segreteria) dalle stesse persone che sputano odio nei miei confronti, mi sono stati promessi posti in una futura giunta, ricchi premi e cotillon.

Mi chiedo però, se i ruoli politici (che ritengo siano un onore ricoprire) non sono conquistati ma concessi, quale autonomia si potrà conservare? Inoltre che senso ha accettare “una promessa di poltrona” se non si conosce il senso del progetto politico né la squadra? Tutto questo è profondamente lontano dal mio modo di vivere la politica. La politica è essenzialmente gioia: capacità di costruire comunità, di persone che vogliono migliorare il proprio paese. La politica è passione positiva, è incontro e scontro purché finalizzato alla crescita. La politica è progettualità e innovazione. E’ avvilente che tutto venga ridotto esclusivamente a una squallida gestione di potere.

Non risponderò a ulteriori provocazioni e se gli iscritti al partito il giorno del congresso vorranno votare la riconferma della mia segreteria saranno sicuri che i metodi feudali utilizzati fino a ora dovranno finire, si lavora per l’interesse di tutti e non per quello di pochi”.