SESTO FIORENTINO – Trenta anni e non sentirli: è così per Intercity, il festival sestese che compie 30 anni e prosegue la sua corsa al Teatro della Limonaia. “In questi anni – ha detto Dimitri Milopulos direttore del Teatro della Limonaia – il festival è cresciuto. Sono stati 30 anni di lavoro sconvolgente, passionale e assoluto. Trenta anni durante i quali il Festival Intercity, con la spontaneità e la fragilità di un bambino, scavalcando ostacoli e superando difficoltà, impedimenti e impasse, ha contribuito alla rinascita e allo sviluppo del teatro in Italia, introducendo nel paese grandi artisti e maestri del teatro internazionale. Ha fatto sì che realtà molto diverse tra loro si mettessero in contatto creando sinergie artistiche e sviluppando poi nuove realtà e nuove metodologie”.
“Quella del festival è una esperienza che vale la pena di sostenere – dice il sindaco Lorenzo Falchi – è un festival che ha saputo rinnoversi in tutti questi anni”.
Dal 22 settembre il sipario si alza sulla nuova edizione del festival dedicato a Bruxelles. “Bruxelles – dice Milopulos – viene citata spesso per altri aspetti legati all’attualità e alla politica, ma per quello culturale. Così abbiamo deciso di concentrarci su questo aspetto e su Bruxelles francofona”
Il primo spettacolo sarà “Un piede in paradiso”, una produzione Teatro delle Donne, con le musiche originali di e un cast strepitoso che vede riunite sul palco Monica Bauco, Marcella Ermini, Vania Rotondi. “E’ una tragedia dove si ride – dice Milopulos – non è teatro sociale, ma è il teatro”.
“La trepidande vita di Laura Wilson” è il secondo spettacolo il 22, 23, 30 settermbre e il 1, il 7 e l’8 ottobre (sala e pubblico limitato) una produzione Intercity Festival con Silvia Guidi, regia e voce fuori scena di Matteo Belli, sul testo attualissimo di Alessio Riccio. Lo spettacolo affronta lo scottante tema della crisi e della disoccupazione seguendo la lotta quotidiana del personaggio principale che cerca di reagire con molta ironia.
“Bigmouth” del fiammingo Valentijn Dhaenens sarà al festival il 30 settembre in prima nazionale e il 1 ottobre. Il 6 ottobre arriverà “I truffatori: gente di coraggio” di Friedrich von Schiller e Jacopo Sannazzaro scritto appositamente per l’occasione e ispirato alla pittura di Massimo Rao – e in particolare alla sua omonima serie di dipinti.
La compagnia fiorentina Gogmagogm presenterà uno studio-mise en espace il 6 ottobre su testo di Thomas Depryck “Fuori Dehors” sulla marginalità e sui senza tetto. La compagnia Bianca Teatro sarà con lo studio-mise en espace il 7 ottobre con “Tristesses” di Anne-Cécile Vandalem per la regia di Virginia Martini. L’8 ottobre la mise en espace sarà della compagnia toscana Catalyst conun testo di Alex Lorette “Pika Don (Hiroschima)” in prima assoluta per la regia di Riccardo Rombi.
Due importanti “Back to” affiancheranno la programmazione belga del Festival: il primo sarà dedicato a London e riporterà in scena “End of desire” (20, 21 e 22 ottobre) con Monica Bauco e Riccardo Naldini.
Parallelamente saranno presentati anche gli ultimi lavori di Intercity Connections, “I Musicisti” di Patrick Marber, “Take away” di Jackie Kay, “Darama Baby” di Jamie Brittain e “Io con te ho chiuso” di Max Ravenhill (24-27 ottobre). Il secondo “Back to” sarà dedicato a Montreal con “Il sentiero dei passi pericolosi” di Michel Marc Bouchard (14 e 15 ottobre). La chiusura satrà con “Le cognate” di Michel Tremblay con la regia di Barbara Nativi il 10, 11 e 12 novembre. Ci saranno gli incontri con gli autori il 22 settembre, il 6 e l’8 ottobre e la mostra, dall’apertura del festival, di fotografie dedicata alle messe in scena più importanti del panorama teatrale di Bruxelles.