“Quarto tempo”, quando lo sport è integrazione e voglia di stare insieme

CAMPI BISENZIO – C’è un’associazione che ha fatto dell’integrazione e della voglia di stare insieme, a maggiore ragione divertendosi, i propri cavalli di battaglia, le linee guida. L’associazione è il “Quarto tempo”, ha sede a Firenze e svolge la propria attività, o almeno una parte di quella, a Campi Bisenzio presso il circolo Arci Dino […]

CAMPI BISENZIO – C’è un’associazione che ha fatto dell’integrazione e della voglia di stare insieme, a maggiore ragione divertendosi, i propri cavalli di battaglia, le linee guida. L’associazione è il “Quarto tempo”, ha sede a Firenze e svolge la propria attività, o almeno una parte di quella, a Campi Bisenzio presso il circolo Arci Dino Manetti. L’Asd Quarto Tempo, questa la denominazione esatta, è nata ufficialmente nel settembre del 2011 raccogliendo l’eredità di un progetto sociale ed educativo nato all’interno della Cooperativa Sociale Matrix Onlus. “Nel significato del nome Quarto Tempo – spiegano dall’associazione – è racchiuso il senso che vogliamo dare a quello che facciamo, auna realtà formata da atleti, tecnici, educatori, dirigenti, specialisti del settore psicologico-educativo e da tutti coloro che vorranno farne parte: in molti sport esiste un primo e un secondo tempo che scandiscono il confronto a livello sportivo fra due squadre; esiste anche un terzo tempo dove il confronto lascia spazio alla condivisione fra coloro che prima erano “avversari”; ecco, abbiamo pensato al “quarto tempo” come rappresentazione di tempo più ampio, che nasce e si nutre nei primi tre e si dilata accompagnando la persona nel proprio percorso di vita quotidiana”. E ancora: “Lo sport è lo strumento per conoscere se stessi e gli altri, per prendersi cura del proprio corpo e della propria salute, per giocare e divertirsi, per sentirsi partecipi nell’arricchimento di un progetto comune. Attraverso il gioco del calcio riuscire a instaurare relazioni sempre più significative, condividendo con gli altri obiettivi, gioie, dispiaceri, risate e delusioni e assaporare le profonde differenze che ci sono tra noi tutti. Chi collabora con noi, lavora insieme da anni e opera con professionalità per accompagnare ogni persona nel proprio percorso con la speranza che gli atleti, lasciando gli spogliatoi dopo la doccia ed entrando appunto nel cosiddetto “quarto tempo”, portino via con sé un numero sempre maggiore di cose e che abbiano la possibilità di dare a tutto ciò che capita loro un significato sempre più ricco attraverso la propria prospettiva e la propria interpretazione, che sono uniche e legittime”. Vanno in questa direzione anche i due giorni per dire no al gap, ovvero la manifestazione organizzata di recente proprio presso il circolo Manetti, il “No gap festival”, nel corso del quale lo sport è stato protagonista assoluto. Con lo svolgimento di un torneo di calcio a cinque riservato a squadre formate da atleti non vedenti al quale hanno preso parte Quarto Tempo Firenze (che al Dino Manetti è di casa e che proprio con un gruppo di ragazzi non vedenti porta avanti un lavoro specifico), Liguria Calcio non vedenti, ASDD Roma 2000 e AC Crema 1908. Un’iniziativa organizzata dalla stessa Asd Quarto Tempo Firenze (realtà con cui collabora anche l’associazione Amici per Sesto) insieme a Macramè e Cui I Ragazzi del Sole. Un appuntamento a cui hanno partecipato anche Nicola Mauro, di Bari, e Iacopo Lilli, romano, entrambi a Firenze per motivi di studio, entrambi pilastri della Nazionale italiana di calcio a cinque per non vedenti e con alcuni Europei già alle spalle. Entrambi con le idee ben chiare: “Grazie al Quarto Tempo finalmente si è riusciti a portare questa disciplina sportiva a Firenze e a “far uscire dalle loro case”, nel vero senso della parola, ragazzi che con il calcio a cinque sono tornati a vivere. Ma questo è solo il primo step, adesso serve un percorso di crescita insieme al movimento”. Un percorso nel quale si stanno impegnando e non poco Matteo Fazzini (presidente dell’ASD Quarto Tempo), Giovanni Avallone, Luca Catania, Andrea Fattori (il figlio di Sauro Fattori, tecnico della Fiorentina Women’s), Andrea Chellini, Michael Mazzanti, Emanuele Bartolucci, Lorenzo Romagnoli e Duccio Pistocchi, in una realtà che “non si pone limiti”, no gap appunto, e che svolge la propria attività nei settori agonistico, promozionale, non vedenti e basket.