CAMPI BISENZIO – Paolo Cognetti è stato uno degli ospiti dell’ultima rassegna di “Un mercoledì da scrittori” e, per quanto mi riguarda, ho avuto la fortuna (e l’onore) di bere un bicchiere di vino insieme, intervistarlo e presentare il suo libro, “Le otto montagne”, scritto per Einaudi, nel Foyer del Teatrodante Carlo Monni (nella foto un momento della serata) nel mese di aprile. Una bella serata, nel corso della quale, da più parti, ricevette il classico “in bocca al lupo” per la sua partecipazione all’edizione 2017 del “Premio Strega”. Ebbene proprio Cognetti è il vincitore della quarta edizione del “Premio Strega Giovani”. Con 58 preferenze su 374, il suo è stato il libro più votato da una giuria di ragazze e ragazzi fra i 16 e i 18 anni, in rappresentanza di cinquanta licei e istituti tecnici diffusi su tutto il territorio italiano e all’estero (Berlino, Bucarest, Parigi, Bruxelles). Oggi l’ufficializzazione della vittoria, a Roma a Palazzo Montecitorio. Se vogliamo, quindi, un riconoscimento importante anche per Campi e la cooperativa sociale Macramè, che anche quest’anno, in collaborazione con il Comune e il Teatrodante Carlo Monni, ha organizzato una rassegna di primissimo piano. Ma un riconoscimento anche per la montagna e tutto quello che rappresenta, grazie a un libro, quello di Cognetti appunto, diventato un caso editoriale, consacrando il suo autore come una delle voci più autorevoli della letteratura italiana “moderna” ma anche della narrativa di montagna. Già, la montagna, il fil rouge del racconto, quello dell’amicizia fra due bambini che diventano uomini tra fughe e tentativi di ritorno, condividendo camminate, affetti, la costruzione di una piccola casa, sempre alla continua ricerca di se stessi. Un libro da leggere questa estate, per chi ama la montagna ma anche per chi preferisce il mare, visto il successo del romanzo, acquistato in più di trenta paesi e con oltre cinquantamila copie all’attivo.
