Banco Fiorentino, il “primo” bilancio si chiude con un utile di oltre 3 milioni

CALENZANO/SIGNA – Il Banco Fiorentino, nato dalla fusione di BCC Mugello, BCC Impruneta e BCC Signa (nella foto il giorno dell’inaugurazione della nuova sede), presenta oggi il bilancio d’esercizio chiuso al 31  dicembre 2016 che verrà sottoposto all’approvazione dell’assemblea dei soci. Si tratta del primo, storico consuntivo della nuova banca. L’esercizio 2016, anno in cui […]

CALENZANO/SIGNA – Il Banco Fiorentino, nato dalla fusione di BCC Mugello, BCC Impruneta e BCC Signa (nella foto il giorno dell’inaugurazione della nuova sede), presenta oggi il bilancio d’esercizio chiuso al 31  dicembre 2016 che verrà sottoposto all’approvazione dell’assemblea dei soci. Si tratta del primo, storico consuntivo della nuova banca.

L’esercizio 2016, anno in cui si è compiuta la fusione, si è chiuso con un utile netto di 3,650 milioni di euro, una raccolta totale da clientela pari a 1.456 milioni di euro e impieghi a famiglie e imprese per un totale di 882 milioni di euro.

Si tratta di risultati ancora più rilevanti, se si tiene conto delle logiche adottate per il loro conseguimento, riepilogate nei documenti messi a disposizione degli organi di controllo, dei soci e della clientela. “Il Banco Fiorentino, oltre ad essere in linea con i principi contabili vigenti, – si legge in una nota – mantiene al centro della propria attività i valori caratteristici, le best practices del credito cooperativo”.

La banca, inoltre, guarda con ottimismo al futuro. “Infatti, – continua il documento – nel pieno rispetto dei principi della sana e prudente gestione, ha garantito sostegno economico a famiglie e piccole e medie imprese del territorio, svolgendo il suo ruolo istituzionale di promozione del tessuto sociale ed economico locale, con particolare riguardo all’economia reale. I valori e i principi della cooperazione di credito sono stati rispettati, nonostante il momento congiunturale molto complesso che sta attraversando il paese”.

Nel corso del 2016 si è assistito, per le BCC, ad una modesta diminuzione dei finanziamenti lordi erogati, in linea con la dinamica del credito, complessivamente debole, rilevata nell’industria bancaria. Gli impieghi lordi a clientela delle BCC sono pari a novembre 2016 a 133,2 miliardi di euro, con una diminuzione su base d’anno dell’1,3%. Considerando anche i finanziamenti erogati dalle banche di secondo livello del Credito Cooperativo, gli impieghi della Categoria superano i 149 miliardi di euro, per una quota di mercato dell’8%. Con riguardo alle forme tecniche del credito, gli impieghi delle BCC a novembre 2016 risultano costituiti per il 71% da mutui (53,6% nella media di sistema). I mutui delle BCC-CR superano a tale data i 94 miliardi di euro, in crescita significativa (+1,8%) rispetto a novembre 2015 (-0,1% mediamente nel sistema bancario); oltre il 40% sono mutui su immobili residenziali. La quota BCC nel mercato dei mutui è pari al 9,7%. Il Banco Fiorentino ha visto una diminuzione degli impieghi lordi a privati ed imprese pari al 1,4% del totale.

La provvista totale delle banche della categoria è pari a novembre 2016 a 192,4 miliardi di euro e fa rilevare una diminuzione del -1,9% su base d’anno a fronte di una riduzione più modesta rilevata nell’industria bancaria (-0,6%). Alla stessa data la raccolta da clientela delle BCC ammonta a 157,5 miliardi, con una diminuzione su base d’anno dell’1,8% (-2% per il complesso delle banche). La provvista complessiva delle banche della categoria risulta composta per l’82% da raccolta da clientela e obbligazioni e per il 18% da raccolta interbancaria. La composizione risulta significativamente diversa per la media dell’industria dove l’incidenza della raccolta da banche, nonostante la contrazione degli ultimi mesi, è superiore di dieci punti percentuali, pari al 28% a novembre 2016. All’interno della raccolta da clientela delle BCC l’incidenza dei conti correnti passivi permane significativamente superiore alla media delle banche. Il Banco Fiorentino, contrariamente al sistema, ha visto un incremento della raccolta da clientela: la raccolta diretta è cresciuta del 1,48%; quella indiretta del 3,37% (incremento medio del 1,83%).