Palazzo Vecchio, assessore Funaro: “Le parole di padre Brovedani mi sorprendono”

SESTO FIORENTINO/FIRENZE – Come era prevedibile, le dichiarazioni di padre Brovedani sull’occupazione dell’immobile dei gesuiti da parte dei profughi reduci dal rogo dell’ex Aiazzone, hanno già provocato le prime reazioni. In una vicenda che adesso si sta sviluppando a Firenze ma che ha avuto origine a Sesto Fiorentino tre mesi fa. “Mi lasciano sorpresa e […]

SESTO FIORENTINO/FIRENZE – Come era prevedibile, le dichiarazioni di padre Brovedani sull’occupazione dell’immobile dei gesuiti da parte dei profughi reduci dal rogo dell’ex Aiazzone, hanno già provocato le prime reazioni. In una vicenda che adesso si sta sviluppando a Firenze ma che ha avuto origine a Sesto Fiorentino tre mesi fa. “Mi lasciano sorpresa e amareggiata le dichiarazioni di padre Brovedani sulla mancanza di volontà da parte del sindaco Nardella di incontrarlo. Io stessa e i miei più stretti collaboratori siamo in contatto costante con lui dall’inizio della vicenda e sa bene, come gli ho detto anche una settimana fa, che il sindaco è più che disponibile e che comunque è normale che deleghi l’assessore competente per materia a occuparsi della vicenda”: questa la replica dell’assessore alla casa di Palazzo Vecchio, Sara Funaro alle parole del gesuita.
“Come amministrazione comunale stiamo collaborando e cercando una soluzione, ma dal momento che la proprietà non richiede lo sgombero – continua – i tempi per liberare l’immobile non si possono determinare e padre Brovedani lo sa bene visto che ne abbiamo parlato più volte sia a voce che di persona”. “E’ noto che le assistenti sociali non vanno all’interno delle occupazioni – conclude Funaro – ma stiamo comunque collaborando e trovando soluzioni con le altre Istituzioni competenti. Una cosa, però, deve essere chiara: noi non deroghiamo al principio della legalità. E questo lo abbiamo spiegato più volte. Se la proprietà ha questa percezione della nostra disponibilità ripenseremo alla nostra collaborazione”.