Qualità e Servizi/2 – Il 21 febbraio l’assemblea che deciderà

CAMPI BISENZIO – Il 21 febbraio è la data in cui, presumibilmente, si riunirà l’assemblea di Qualità e Servizi spa per l’elezione dei nuovi vertici amministrativi della società. Nell’articolo precedente trovate le posizioni dei singoli consiglieri di opposizione dei Comuni di Signa, Campi e Sesto. Ma quali sono i numeri di una delle più importanti […]

CAMPI BISENZIO – Il 21 febbraio è la data in cui, presumibilmente, si riunirà l’assemblea di Qualità e Servizi spa per l’elezione dei nuovi vertici amministrativi della società. Nell’articolo precedente trovate le posizioni dei singoli consiglieri di opposizione dei Comuni di Signa, Campi e Sesto. Ma quali sono i numeri di una delle più importanti partecipate della Piana? Nonostante Qualità e Servizi abbia come oggetto sociale svariate attività (dal servizio di catering al portierato, dalla riscossione di pedaggi all’impiantistica di sicurezza, dalle pulizie al facchinaggio) il suo  “core business” è la preparazione e fornitura di pasti per le mense scolastiche dei Comuni soci che, per essere una in-house, deve costituire almeno l’80% del fatturato. La società, che conta circa 200 dipendenti, ha capitale interamente pubblico ed è partecipata dai Comuni di Sesto Fiorentino (43,18%), di Campi Bisenzio (39,51%) e di Signa (17,31%). Qualità e Servizi, quindi, oltre a operare in un campo strategico e delicato come quello rappresentato dalla gestione integrata dei pasti delle mense scolastiche e svolgere un importante ruolo pubblico sia sociale che economico, “è una partecipazione societaria – si legge in una nota delle opposizioni – di soli tre Comuni, che non possono, quindi, celare chiare assunzioni di responsabilità dietro il velo della frammentazione dell’azionariato”. E ancora: “Riteniamo che nei prossimi tre esercizi del mandato l’azienda debba indirizzare le proprie politiche societarie: al raggiungimento della  massima qualità del servizio offerto puntando alla soddisfazione dei fruitori, attraverso la somministrazione di cibi, biologici, freschi e a filiera corta; ad educare ad una sana alimentazione partendo dai bambini e dalle loro famiglie. Siamo in una fase politica locale e nazionale critica, che non ammette scelte politiche ripiegate sulle basse convenienze di parte e particolari e contro l’interesse pubblico”. “Per questo – conclude il documento – i Comuni soci non possono eludere i seguenti criteri per l’elezione dei nuovi amministratori: individuare professionisti di altissimo profilo e con comprovate competenze tecniche e gestionali che conoscano il campo della ristorazione; valutare come decisiva una pregressa esperienza in ruoli di medesima o superiore importanza amministrativa; selezionare persone non espressione diretta della politica ma eccellenze emerse dal mondo del lavoro, dell’impresa e dell’Università; escludere nomine basate su dinamiche puramente “clientelari” riferibili alla vecchia logica degli “amici degli amici”…”.