Massimo Campigli nuovo presidente del consiglio. Ma servono due votazioni

SIGNA – Ci sono volute due votazioni per arrivare alla nomina del nuovo presidente del consiglio. Soltanto alla seconda, infatti, Massimo Campigli è subentrato ufficialmente a Paola Bettarini, mettendo in evidenza il fatto che, numeri alla mano, all’interno della maggioranza che attualmente governa Signa ci sono stati quattro franchi tiratori, come ha evidenziato l’esito del […]

SIGNA – Ci sono volute due votazioni per arrivare alla nomina del nuovo presidente del consiglio. Soltanto alla seconda, infatti, Massimo Campigli è subentrato ufficialmente a Paola Bettarini, mettendo in evidenza il fatto che, numeri alla mano, all’interno della maggioranza che attualmente governa Signa ci sono stati quattro franchi tiratori, come ha evidenziato l’esito del “voto”. Un voto che è arrivato a due anni e mezzo dalle elezioni amministrative del 2014 quando, subito dopo l’insediamento del consiglio comunale, venne annunciato che tanto sarebbe durato l’incarico della Bettarini prima di cedere il passo allo stesso Campigli. E così ieri sera è stato, con nove preferenze per Campigli, due per Andrea Di Natale, una per Marco Andrei e quattro schede bianche al “primo turno”. Tutto come da previsioni, quindi, soltanto alla seconda votazione con undici preferenze per Campigli, due per Andrei e tre bianche. Una crepa nella maggioranza? Un segnale che non è tutto rose e fiori? La volontà, da parte di qualcuno di dire “ci sono anche io”? Questo lo dirà soltanto il tempo. Agli atti restano il passaggio di consegne alla presidenza del consiglio e le dichiarazioni “di rito”: “Il mio ringraziamento – ha detto Campigli – va a tutto il consiglio comunale e al presidente uscente. Metterò al servizio del consiglio tutta la mia esperienza per arrivare alla fine della legislatura”. Più “complessive”, quasi un bilancio dell’attività svolta, le parole di Paola Bettarini, che nel 2014 venne eletta all’unanimità: “Personalmente ritengo di aver lavorato per tutti. Questi due anni e mezzo sono stati un’esperienza positiva, con tanti momenti da ricordare e che mi hanno permesso di conoscere a fondo anche le opposizioni. Se le cose sono andate come mi immaginavo? Sì, e lo dico con convinzione. Con la convinzione di un ex presidente del consiglio che ricorda con piacere tutte le iniziative a cui ha partecipato e che ha organizzato. In modo particolare quella sull’integrazione a cui erano presenti l’Imam di Firenze e don Momigli, senza dimenticare l’ottimo rapporto instaurato con il mondo della scuola soprattutto in occasione della Festa della Toscana e della Giornata della memoria”.