Mille brividi d’amore al Teatro delle Arti

LASTRA A SIGNA – Prende il via da venerdì 9 dicembre fino a giovedì 15 dicembre al Teatro delle Arti “Mille brividi d’amore. Il sogno italiano degli anni Sessanta. Primo studio”. Si tratta di un progetto teatrale di Gianfranco Pedullà su testi originali di Masimo Sgorbani. Con Giusi Merli, Gianfranco Quero, Marco Natalucci, Rosanna Gentili, […]


LASTRA A SIGNA – Prende il via da venerdì 9 dicembre fino a giovedì 15 dicembre al Teatro delle Arti “Mille brividi d’amore. Il sogno italiano degli anni Sessanta. Primo studio”. Si tratta di un progetto teatrale di Gianfranco Pedullà su testi originali di Masimo Sgorbani. Con Giusi Merli, Gianfranco Quero, Marco Natalucci, Rosanna Gentili, Roberto Caccavo, Gaia Nanni, Gianna Deidda, Rosaria Lo Russo, Angela Degennaro, Isabella Giustina, Eleonora Venturi, Fausto Berti, Matteo Zoppi. E’ il s
econdo episodio della trilogia “Dopo Salò” ideata dal regista Gianfranco Pedullà e dal drammaturgo Massimo Sgorbani, con Compagnia teatro popolare d’arte e Compagnia Simona Bucci.

Realizzato con il sostegno di Mibact e Regione Toscana, “Mille brividi d’amore” ripercorre  il sogno italiano dei Sessanta, attraverso la storia di due sposi novelli, Tonino e Graziella, travolti dal terremoto sociale e culturale di quelli anni.
Due “borghesi”, interpretati rispettivamente da Marco Natalucci e Rosanna Gentili, che non approdano a una coscienza politica e rimangono vittime delle illusioni di un mondo che promette tutto (anche la luna), ma consente solo a pochi di realizzare i loro sogni.
I due sono circondati dalle figure di un teatrino allucinato: i genitori di Graziella che raccontano un torbido rapporto all’interno della loro famiglia, i genitori di Tonino che gli appaiono in forma di incubo, due poco probabili presentatrici gemelle, una mammina dolce e cara solo in apparenza – simile alla pubblicità di un noto miele che imperversava sul piccolo schermo – una donna (poetessa?) che dà voce alla protesta in forma di versi. Su questa storia privata, dove le colpe dei padri ricadono sui figli, incombe un presagio di catastrofe prefigurata dalla visione ricorrente delle vittime del Vajont e dal loro canto di “morti per acqua”, primo segnale di un “miracolo” incompiuto che si avvia verso la stagione della strategia della tensione e del terrorismo.
Per chi lo desidera, venerdì 9 dalle 20, c’è l’aperitivo teatrale, in collaborazione con Caffè La Posta (buffet e drink 6 euro, prenotazione, tel. 055 8720058 – 331 9002510).

Orario spettacoli
Venerdì 9 dicembre – ore 21
Sabato 10 dicembre – ore 21
Domenica 11 dicembre – ore 17,30
Lunedì 12 dicembre – ore 21
Martedì 13 dicembre – ore 21
Mercoledì 14 dicembre – ore 21
Giovedì 15 dicembre – ore 21
Biglietti: Intero 15 euro, ridotto 13 euro (over 65, under 26, soci Coop, soci BCC, soci Biblioteca Comunale e Amici del Museo Caruso), ridotto 10 (under 21).