CAMPI BISENZIO – Quella iniziata ieri pomeriggio con il distacco del lander Schiaparelli dalla navicella spaziale TGO (Trace Gas Orbiter) è soltanto la prima fase di una partita lunga e complessa che l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) insieme a quella italiana (Asi) ha deciso di giocare sul suolo di Marte. La missione ExoMars infatti si divide in due fasi che si concluderanno solo nel 2020 quando a sbarcare sulla superficie marziana sarà un vero e proprio rover dotato di una trivella (al cento per cento “Made in Italy”) capace di penetrare le rocce marziane alla ricerca di tracce di vita nascosta alle letali radiazioni spaziali. In attesa di quell’evento, dopo domani inizierà il primo tempo di questa importante, complessa e articolata missione spaziale europea ed italiana. Dove c’è lo “zampino” di Campi Bisenzio. Protagonista di questa prima assoluta su Marte sarà la sonda – ribattezzata Schiaparelli, dal nome dell’astronomo lombardo che per primo osservò i canali sulla superficie di Marte – che mercoledì sera, poco dopo le 18.30 (ora italiana) scenderà sul Meridiani Planum, il luogo definito per l’atterraggio, anzi “l’ammartaggio”. Nel frattempo la navicella spaziale, la TGO si inserirà in orbita intorno al Pianeta Rosso e da qui inizierà a raccogliere informazioni che serviranno a realizzare una mappa in 3D della superficie del corpo celeste e ad analizzare le emissioni di metano che vengono dalla crosta marziana per cercare di comprendere se siano di origine biologica o geologica. La discesa della sonda Schiaparelli durerà in tutto circa sei minuti e sarà la parte più delicata dell’intera missione. “360 secondi di terrore”, li hanno definiti i ricercatori dell’Asi che aspettano con molta ansia questo momento. In pratica, il nostro paese è coinvolto sulla quasi totalità degli esperimenti: “Solo sui due strumenti preparati dai russi, non c’è nessun tipo di contributo italiano”, si legge in una nota. A fare la parte del leone ci sono anche le industrie che fanno capo al gruppo Leonardo Finmeccanica con un impiego complessivo di circa 600 persone. In primo piano c’è Thales Alenia Space, che ha l’incarico di realizzare le due missioni (quella del 2016 e quella del 2020) realizzando fisicamente la sonda Schiaparelli e poi il rover che scenderà su Marte nel 2020. Diverse poi le componenti della nave spaziale e del lander assemblate in Italia. I pannelli fotovoltaici e l’elettronica sono stati sviluppati a Nerviano (Milano) mentre a Campi Bisenzio sono stati costruiti il cuore oprtonico della camera Cassis e il sistema di guida della navicella.
Marte, partita la missione di avvicinamento al pianeta. Il “cuore” è campigiano
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