SESTO FIORENTINO – Botta e risposta tra Pd e Sinistra Italiana sull’inceneritore. “L’iter amministrativo per la realizzazione dell’inceneritore non è completo – dice Jacopo Madau capogruppo di Sinistra Italiana in Consiglio – Eppure, da quello che leggiamo oggi, pare di capire che, in barba alla legalità, il PD sestese e metropolitano siano propensi a far finta di nulla pur di arrivare in fretta e in furia all’avvio dei lavori”.
Così Madau risponde alla consigliera metropolitana Francesca Paolieri e al consigliere comunale Lorenzo Zambini.
“Se il PD fosse sempre attento alle questioni e non si ricordasse di questo territorio solo quando si tratta di scaricarci sopra qualche scelta presa a Firenze o a Roma, forse avrebbe evitato lo scivolone di oggi – prosegue Madau – I problemi legati all’inceneritore sono di tipo strettamente amministrativo: si tratta di un privato che intende aprire un cantiere e, ad oggi, non dispone delle necessarie autorizzazioni. Se non rinuncerà ai lavori, è dovere del Comune impedirne lo svolgimento con tutti gli strumenti amministrativi e sanzionatori previsti dalla legge. Capiamo bene che evocare lo spettro della Val di Susa sia molto efficace quando non si hanno più le idee chiare su niente, ma pretendere che la politica ignori una serie di oggettive carenze amministrative, quello sì, è porsi fuori dalla legalità”.
“Abbiamo un privato che vuole realizzare un’opera al quale è richiesto che i terreni su cui essa sorgerà siano i suoi – prosegue Madau – O il PD è diventato favorevole all’abolizione della proprietà privata, oppure è chiaro a tutti che il mancato completamento delle procedure di esproprio, peraltro bloccate dalla Regione Toscana, governata dallo stesso PD, siano un ostacolo oggettivo. E’ sufficiente leggere le carte. Quanto agli oneri di urbanizzazione, di grottesco c’è soprattutto l’ostinazione con cui il PD sestese continua a non voler dare ascolto alla maggioranza dei cittadini cercando di confondere le acque: quello che Sesto chiede alla politica è di assumersi responsabilità. L’alternativa è quella di dire che è già tutto deciso, senza coraggio e senza idee, attività da qualche tempo molto in voga dalle parti di piazza Ginori”.
Madau sottolinea che “il PD di Sesto Fiorentino, a suo tempo, ha scelto di rinunciare alla rappresentanza della nostra città nel consiglio metropolitano per assecondare le ambizioni dell’allora sindaco Sara Biagiotti. Di conseguenza, se il confronto si è azzerato e adesso, non senza difficoltà, sta ripartendo anche con la Città metropolitana non è per la posizione espressa da Falchi, ma per le scelte dell’amministrazione di cui Zambini era un esponente di primo piano”.
“A sminuire e ridicolizzare il ruolo di primo cittadino è chi si limita ad eseguire gli ordini provenienti da Roma, senza un’idea complessiva e senza curare l’interesse dei propri concittadini – dice Madau – Il PD si metta l’animo in pace, prenda atto che la campagna elettorale è finita e smetta di raccontare ai cittadini che tutto è già deciso, senza assumersi mai la minima responsabilità: a Sesto abbiamo iniziato a scrivere un’altra storia”.