SESTO FIORENTINO – Una marcia indietro: secondo il Partito Socialista è questa l’indicazione della nuova giunta del sindaco Falchi. “Mai come in questa occasione – dicono i socialisti – abbiamo rilevato che non sempre gli eventi avanzano, procedono in senso lineare, anzi, nello specifico, la cronaca si è fermata ed ha fatto alcuni passi, questa volta però, marciando all’indietro. Per carità, non è un giudizio di merito, è solamente una costatazione. Nella distribuzione delle deleghe e non solo, i protagonisti della nuova formazione politica, Sinistra Italiana, hanno applicato, in buona parte, (e non nella sua interezza per ovvie ragioni di tempistica), l’accordo, del Partito Democratico, stipulato nel 2013 e quindi ante espulsione degli otto consiglieri; (il cittadino sestese ricorda le conseguenze di tale atto). E così, è stata applicata una nuova logica nella gestione del potere, quella che per comodità chiameremo: Affidavit made in Sesto“.
Secondo il PSI “In presenza di siffatto modo di gestione del potere, coloro che risultano sconfitti devono tenere di conto, anche della sconfitta ovvero dei valori e della dignità della sconfitta che Pasolini chiamava il Sacro Poco. Si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati nella costruzione di una identità capace di avvertire una comunanza di destino”.
2Una classe politica nasce e vive unitamente ad una scala di valori, lo tenga – prosegue la segreteria del Partito Socialista – presente il Sindaco nel delegare, nella gestione del suo potere ovvero promuova, faccia prevalere il concetto di eticità in quanti hanno interesse ad amministrare la res publica anche al di sopra degli interessi personali. Se ne avverte la necessità da parte di tutti noi”.