Fronte Nazionale: “Mobilità, Signa sempre più isolata dalle decisioni che contano”

SIGNA – Viabilità e mobilità nel mirino del Fronte Nazionale signese. Ma soprattutto le scelte e le decisioni che, secondo il coordinatore comunale Alessandro Mori, “hanno portato a un isolamento del nostro Comune rispetto al territorio fiorentino”. “E’ ancora aperta la cicatrice della Bretella, – continua Mori – una ferita su cui ogni giorno “premono” nuove […]

SIGNA – Viabilità e mobilità nel mirino del Fronte Nazionale signese. Ma soprattutto le scelte e le decisioni che, secondo il coordinatore comunale Alessandro Mori, “hanno portato a un isolamento del nostro Comune rispetto al territorio fiorentino”. “E’ ancora aperta la cicatrice della Bretella, – continua Mori – una ferita su cui ogni giorno “premono” nuove notizie che altro non rappresentano se non l’isolamento geopolitico della maggioranza che da decenni amministra Signa rispetto al contesto dell’area fiorentina, un isolamento che ha le sue testimonianze nelle tavole del regolamento urbanistico che per la viabilità, vede una ramificazione di progetti che già da tempo avrebbero dovuto essere realizzati e che invece testimoniano il fallimento di propositi e promesse decennali. Non solo perchè è di questi giorni la decisione a sorpresa resa nota dall’assessore alle grandi opere del Comune di Firenze Stefano Giorgetti, che il prolungamento della linea 4 della tramvia non arriverà più alla stazione ferroviaria di San Donnino ma devierà prima, in direzione di Campi Bisenzio. Questa decisione, unita probabilmente al naufragare della passerella pedo/ciclabile prevista fra la stazione stessa e Badia a Settimo (nella foto un vecchio rendering), rappresenta il definitivo isolamento del territorio comunale di Signa da ogni politica di mobilità integrata dell’area Fiorentina. Già, il progetto della passerella fra le due rive dell’Arno, che interessava anche Signa, un progetto che veniva dal lontano 1997, quando fu sottoscritto l’accordo per l’alta velocità che prevedeva fra le opere di compensazione, la passerella pedo/ciclabile all’altezza della stazione di San Donnino, dove fino a 50 anni fa, c’era un barcone che fungeva da collegamento e prima ancora una passerella di legno. Il progetto era stato ripreso con forza nel 2011 anche grazie alla sottoscrizione di oltre duemila cittadini e la cosa sembrava fatta: stanziamento di 3,5 milioni di euro da parte delle Ferrovie e inaugurazione dell’opera entro il 2014”. E ancora: “Il Comune di Signa deliberò il 29 novembre 2013 la variante al Regolamento Urbanistico e furono attivate le pratiche per gli espropri dei terreni. Sondaggi e incarichi a tecnici interni ed esterni, impiego quindi di denaro e risorse umane per un progetto che, come gli altri, sembrava cosa fatta e di cui nessuno più dice niente. Il naufragare della passerella e la variazione di percorso della linea 4, di fatto determineranno la chiusura della stazione ferroviaria di San Donnino che, nella doverosa logica di una programmazione di mobilità integrata, avrebbe dovuto rappresentare il nuovo crocevia fra Scandicci, Firenze, Campi e Pisa in un misto di spostamenti su tramvia, treno, bicicletta e pedonale in grado di bypassare la viabilità su gomma dei ponti di Signa e Indiano”.