SESTO FIORENTINO – Cade ancora la Maxitalia Jumboffice, che con questa sconfitta saluta matematicamente la categoria. Dopo aver lottato per tutto l’anno, il calo sul finale di stagione penalizza i ragazzi di mister Stefani che, a causa della riduzione dei gironi nel prossimo campionato, sono costretti a tornare in C a causa dell’elevato numero di retrocessioni. Uno 0-3 che non lascia spazio all’immaginazione, dove la Maxitalia Jumboffice è stata schiacciata, seppur lottando, dal National Villadoro Mirandola. Il match inizia con i modenesi subito all’attacco, quattro sono i punti di fila realizzati fino a quando la sestese non entra nel match e favorita da qualche errore ospite in battuta si porta sul 6/8 quando viene chiamato il primo time out. Nella seconda parte della prima frazione di gioco le due squadre si fronteggiano alla pari, chiudendo sul 14-16 al secondo time out. Da lì in poi il National Villadoro, complice qualche errore di troppo in ricezione per i sestesi, prenderà il largo finendo per chiudere il primo set sul 18-25. Il secondo set ha inizio seguendo il canovaccio del primo, National Villadoro in forcing e Maxitalia Jumboffice che resta in gara ma non eccelle. Le due squadre arrivano sul 14-16, con i locali che dopo una prima fase di blackout reagiscono. Il secondo time out viene chiamato dagli ospiti visto il pareggio sul 17-17; da lì in poi il Mirandola prenderà il largo fino a chiudere il set sul 21-25. La terza frazione vede i padroni di casa salire in cattedra e condurre il gioco fino al primo time out, dove il tabellone recita 12/12. Sembra un’altra Maxitalia Jumboffice, infatti i ragazzi di Stefani insistono e si portano avanti, fermandosi a causa della chiamata del secondo time out sul 16-15. I locali perdono lucidità e subiscono la spinta ospite, mister Stefani li carica e la Maxitalia torna in avanti. Il finale di set è tiratissimo, ma gli ospiti riescono a mantenere il gioco in mano e chiudono la partita sul 23-25. Una sconfitta dura, che però non rispecchia il reale andamento della gara visto che, comunque, i sestesi hanno provato ad imporre il loro gioco.
Dario Baldi