Novanta volte auguri Egisto, il grazie di Lastra a Signa

LASTRA A SIGNA – Novanta come i minuti di una partita di calcio. E’ il traguardo raggiunto ieri da Egisto Pandolfini, nato a Lastra a Signa esattamente novanta anni fa, festeggiato oggi dal sindaco Angela Bagni e da Roberto Bellocci, delegato provinciale del Comitato Regionale Toscano della Figc, lastrigiano anche lui. Un momento emozionante per tutta […]

LASTRA A SIGNA – Novanta come i minuti di una partita di calcio. E’ il traguardo raggiunto ieri da Egisto Pandolfini, nato a Lastra a Signa esattamente novanta anni fa, festeggiato oggi dal sindaco Angela Bagni e da Roberto Bellocci, delegato provinciale del Comitato Regionale Toscano della Figc, lastrigiano anche lui. Un momento emozionante per tutta la comunità di Lastra a Signa ma anche per lo stesso Egisto, grande conoscitore di calcio e che in serie A ha esordito con la maglia della Fiorentina, l’11 novembre 1945, uscendo sconfitto per 1-0 dalla trasferta in casa della Salernitana. Cinque anni dopo, invece, il 2 luglio 1950, il debutto in Nazionale, Italia-Paraguay 2-0, con un commento di Ghirelli in “Storia del calcio in Italia” che fa capire quanto sia cambiato il calcio rispetto ad allora anche dal punto di vista della comunicazione: “Debutta come cannoniere azzurro la recluta Pandolfini, un interno di statura tecnica non eccelsa ma finalmente idoneo alle fatiche del ruolo”. Già, perchè quella di cui stiamo parlando è un’epoca in cui, soprattutto con la maglia azzurra, venivano riciclati a interni di centrocampo i cosiddetti centravanti “bolliti” o in sovrannumero. Ma Pandolfini è stato davvero un signor centrocampista, di corsa e di fiato, l’uomo giusto che sapeva farsi trovare sempre al posto giusto. Una caratteristica, questa, che lo ha sempre fatto apprezzare nelle varie squadre in cui ha militato: Fiorentina, Empoli, Spal, Roma e Inter.

Non a caso, a Firenze la sua cessione suscitò un grande scalpore e solo dopo aver attaccato le scarpe al chiodo è tornato nell’ambiente viola come tecnico del settore giovanile. Unico cruccio quello di non essere mai riuscito a cucirsi sul petto il tricolore dello scudetto, che sarebbe stato il giusto riconoscimento a una carriera comunque ricca di soddisfazioni e che si è conclusa nella stagione 1960/1961 a Empoli. Con la Nazionale, invece, è riuscito a mettere a segno una delle reti più veloci, dopo 24 secondi di gioco a San Siro contro l’Egitto, il 24 gennaio 1954.

Restando comunque alla sua esperienza con la maglia della Fiorentina, in viola Pandolfini ha disputato quattro campionati, giocando con campioni del calibro di Sergio Cervato, Leonardo Costagliola, Ardico Magnini, Giuseppe Chiappella, Francesco Rosetta e Augusto Magli, ovvero tutti grandi giocatori insieme ai quali contribuirà al quarto posto in campionato nel 1952, anticipando in qualche modo il tricolore che la Fiorentina vincerà nel 1956. Dopo quattro campionati a Firenze, Pandolfini viene ceduto alla Roma perché voluto dal tecnico Giuseppe Viani che aveva appena riportato i giallorossi in serie A.

Bravo sul campo, altrettanto bravo come tecnico, basti pensare ai nomi dei calciatori che è riuscito a scoprire e creare: in qualità di responsabile tecnico del settore giovanile viola, infatti, Pandolfini ha prima creato un settore giovanile in grado di fornire alla prima squadra linfa vitale per anni e anni (Superchi, Esposito, Ferrante e Merlo sono solo alcuni nomi), si aggiunga l’acquisto di De Sisti per arrivare infine alle varie scoperte di Egisto: Mario Bertini, Mario Brugnera, Giovanni Galli, Moreno Roggi, Domenico Caso, Vincenzo Guerini, Giancarlo Antognoni, Claudio Desolati, Antonio Di Gennaro, Stefano Carobbi e tanti altri ancora. Tanti auguri Egisto, Lastra a Signa e Firenze ti saranno sempre grati.