SESTO FIORENTINO – Chiedono un “credibile futuro produttivo ed occupazionale” i lavoratori del Cmp di Sesto Fiorentino, il centro meccanizzato delle Poste italiane in via del Termine che oggi, dalle 12 alle 14 hanno attuato un presidio contro la riduzione del numero dei Cmp in Italia.
“L’aumento delle tariffe che prevede la posta ordinaria da 85 centesimi a 95 centesimi e la posta prioritaria a 2,80 euro e le raccomandata con ricevuta di ritorno a 6 euro – dice Marco Del Cimmuto di Slc Cgil – andrà ad aggravare ancora di più la situazione. In questo scenario Poste Italiane ha deciso di ridurre i centri di meccanizzazione che sono 16 a 10 e previsto un doppio declassamento. Dal 2017 dovrebbe lavorare solo la posta prioritaria e le raccomandate di questa regione. Con queste tariffe chi spedirà questo tipo di posta? Significa che basterà una manciata di persone”.
Facendo due conti, spiegano i sindacati, il rischio è di “azzerare” il personale presente.
“Quello che l’azienda immagina – prosegue Del Cimmuto – è un sostanziale azzeramento perché per lavorare le prioritarie e le raccomandate servono poche decine di persone. Oggi qui ci sono oltre 630 di lavoratori diretti a questo si aggiungono oltre 200 posti di indotto. Di queste ne rimarrà qualche decina”.
Si parla quindi, spiegano i sindacati, della “perdita di circa 850 lavoratori” difficilmente ricollocabili da Poste Italiane visto anche le chiusure che stanno avvenendo di uffici postali.
Secondo i sindacati una soluzione per il Cmp ci sarebbe. L’alternativa da perseguire, dicono, “non aperndo una sbagliata quanto inutile disputa territoriale tra Firenze e Bologna, quanto invece rivendicando un ruolo cardine del sito di Sesto Fiorentino nel piano industriale di Poste Italiane, anche riorientando l’attività tale da dare un futuro credibile al servizio della Regione”.
“Il Cmp di Sesto si trova in un posto strategico – immaginare un grande centro di smistamento dei pacchi che è il settore che va sarebbe al servizio dell’occupazione, ma anche al servizio del sistema produttivo. Siamo disponibili ad una riqualificazione del personale”.
Foto di Roberto Vicario