SESTO FIORENTINO – Se dal Pd regionale arriverà un no al ricorso per la riammissione degli otto ex consiglieri comunali espulsi, ci sono varie ipotesi: l’adesione a una lista civica o a un nuovo partito che si strutturerà a livello nazionale e regionale. Giulio Mariani, ex capogruppo Pd in Consiglio comunale e uno dei firmatari della mozione di sfiducia al sindaco Sara Biagiotti, ha affrontato la questione oggi a Telegram, il talk show di Tele Iride sul canale 96 (teleiride.tv).
“Non so quello che che succederà – ha risposto Mariani sullo scenario nel caso in cui il ricorso degli ex otto consiglieri venga rigettato anche a livello regionale – al momento la dirigenza regionale non ci ha fatto sapere niente. Io spero che la decisione sia favorevole, che ci riammettano nel partito. È evidente però che i cittadini di Sesto continuano ad avere dei bisogni che l’attuale gruppo dirigente non sta soddisfacendo e reputo pertanto utile qualsiasi strumento, che sia una lista civica o un partito che si strutturà a livello regionale o italiano. E’ evidente che quelle istanze non svaniranno con il Partito democratico”.
Poi sulle mancate primarie e le future elezioni Mariani ha detto che “scommetto che Sara Biagiotti non si ricandiderà e che il Pd sia in cerca di altre candidature”.
Si è parlato anche del bilancio del Comune, dopo che ieri è stata fatta un’assemblea alla casa del popolo di Querceto, organizzata dagli ex amministratori. Gianni Gianassi ieri sera in un passaggio è sembrato quasi rimproverare gli ex consiglieri, che avevano fatto parte anche della passata amministrazione da lui guidata, di non aver chiesto sufficiente chiarezza sulla questione del bilancio. “Abbiamo portato avanti le nostre idee – ha detto Mariani – e alla prima seduta del Consiglio comunale in cui emersero delle criticità, chiesi proprio io la convocazione della commissione bilancio. Tanto è vero che alla prima proposta della giunta di innalzare l’irpef ci opponemmo fortemente”.
Infine considerazioni generali sul Partito democratico nazionale. “Il partito democratico – ha commentato l’ex capogruppo – è ancora quel partito che era all’inizio? Mi sembra che stia rappresentando una classe sociale medio, medio alta e stanno venendo meno i principi generali su cui era fondato”.
Si attende quindi la decisione della dirigenza regionale sul ricorso degli otto ex consiglieri contro l’espulsione, ma l’aria che tira è già quella di campagna elettorale. Anche perché maggio non è poi cosi lontano.