Sono giovani amministratori e hanno voglia di imparare: in “visita” da Cucinelli

SIGNA – “E’ dalle buone pratiche che dovrebbe partire la formazione dei giovani amministratori. A parte i convegni, le scuole, gli incontri, dobbiamo uscire dai nostri territori per capire e conoscere i luoghi in cui si riesce a fare del bene e a farlo bene”. Pamela Calamai, consigliere comunale dei Giovani Democratici di Signa e […]

SIGNA – “E’ dalle buone pratiche che dovrebbe partire la formazione dei giovani amministratori. A parte i convegni, le scuole, gli incontri, dobbiamo uscire dai nostri territori per capire e conoscere i luoghi in cui si riesce a fare del bene e a farlo bene”. Pamela Calamai, consigliere comunale dei Giovani Democratici di Signa e delegata dal sindaco alla Comunità Attiva, spiega così l’idea di promuovere, coinvolgendo alcuni giovani amministratori dell’area fiorentina, la visita formativa che si è svolta ieri presso il borgo di Solomeo e la Brunello Cucinelli S.p.A. in Umbria. “Con il vice-sindaco di Signa Sara Ambra, Alessio Barbani, giovane signese da tempo appassionato alla politica della Piana, Giulia Ulivi e Edoardo Ciprianetti, entrambi consiglieri comunali a Bagno a Ripoli, – continua Pamela Calamai – siamo andati a vedere con i nostri occhi e interamente a nostre spese, uno dei tanti luoghi dell’Italia dove lo sviluppo dell’impresa fatta tutta in Italia e del territorio, proseguono alla stessa velocità. Ed è stata un’esperienza che, al ritorno verso casa, ti lascia senza parole. Senti che hai respirato qualcosa di innovativo, ma che sa di tradizione. Nell’azienda di Cucinelli, infatti, niente è lasciato al caso, nemmeno il dettaglio di un giardino o dell’intero disegno paesaggistico. Un luogo quasi anacronistico, talmente vero e perfetto, che quasi non sembra reale. E’ qualcosa di eccezionale per le pratiche italiane. L’impresa umanistica, così come la chiama il suo omonimo imprenditore, è un’azienda radicata sul territorio, qui coesistono il diritto del lavoratore come essere umano e il generare profitto, ma un profitto per la comunità. Questo lo si vede soprattutto nello sviluppo economico generato dall’azienda e reinvestito sul territorio, con l’intera ristrutturazione dell’antico borgo di Solomeo, ove regnano il silenzio, la cultura e dove si respira qualcosa di “umanistico”. Un vero esempio di incontro tra impresa e sviluppo del territorio a beneficio di tutti, dove amministrazione comunale e impresa lavorano insieme per il proprio territorio”. E ancora: “Solomeo è un piccolo borgo di circa 500 abitanti e l’azienda di Cucinelli, che conta oggi più i 800 dipendenti (per la maggior parte umbri) nella sola sede centrale, si è sviluppata soprattutto negli ultimi anni e continua a crescere con nuovi progetti. Tutto è puro investimento per la comunità. I dipendenti hanno a disposizione una libreria e un “ristorante aziendale”: mangiare qui è come sentirsi a casa con una grande famiglia, tutti mangiano insieme senza distinzioni di ruoli e l’atmosfera ricrea le tipiche ambientazioni familiari. A disposizione di tutti ci sono il “Giardino dei filosofi”, dove recarsi per trovare l’ispirazione e un teatro interamente costruito e ispirato al periodo tardo rinascimentale con un ricco programma culturale. Cosa ancora più interessante è la scuola di formazione costruita ideata e costruita nel borgo da Cucinelli, dove per esempio si possono imparare le antiche arti della sartoria, della maglieria e del ricamo; corsi finanziati e gratuiti per i giovani, i quali ricevono anche un rimborso spese mensile. Un puro investimento di formazione a cui non sono vincolati al lavoro presso l’azienda al termine degli studi. C’è questo tra i valori: il recupero di ciò che sono le radici e il preservare i vecchi saperi per le future generazioni. Uscire e vedere cosa fanno gli “altri”. Queste sono le buone pratiche sul territorio da cui si può imparare e che dobbiamo conoscere, per poterci confrontare e cercare di portarne la visione anche ai nostri ricchi e, spesso, sconosciuti territori”.