#IDEA: “No all’inceneritore ma ha un senso parlarne ancora a Campi?”

CAMPI BISENZIO – L’associazione culturale socio-politica #IDEA
(Impegno DEmocratico Attivo) ribadisce il suo no alla costruzione del termovalorizzatore di Case Passerini. E lo fa alla vigilia del consiglio comunale straordinario di domani, martedì 6 ottobre, richiesto da tutte le forze politiche di opposizione sull’argomento. “Il nostro no – si legge in una nota – si basa essenzialmente su più motivi: innanzitutto sanitario, anacronistico e ambientale. Ma non possiamo dimenticare l’esistenza, al momento della progettazione di quello che è a tutti gli effetti un inceneritore, di un piano per lo smaltimento dei rifiuti che vedeva l’obbligo di una sorta di “autosufficienza” territoriale per cui quell’impianto avrebbe dovuto bruciare i rifiuti di questa stessa zona. Oltre alla necessità di capire come mai in Comuni limitrofi c’è una raccolta differenziata maggiore rispetto ai comuni serviti da Quadrifoglio” . “E’ evidente – spiega il presidente Mario Danisi – che il nostro gruppo non potrà che riaffermare una posizione fortemente contraria al termovalorizzatore. Ma la domanda non è tanto se continuare ad affermare la propria contrarietà in seno al consiglio comunale, che ben poco può fare a questo punto. È chiaro che l’assenza dei nostri rappresentanti all’ultimo tavolo della Conferenza dei servizi non ha giocato un ruolo di chiarezza nella posizione politica da parte dell’amministrazione comunale ma va tuttavia ricordato che con un Ordine del giorno, mesi fa, Campi Bisenzio ha assunto una posizione molto più critica rispetto al passato. Piuttosto ci domandiamo: a questo punto cosa dobbiamo e possiamo fare per fermare veramente un percorso che trova decisione esecutiva in altre sedi (ex Provincia e Regione); forse non sarebbe più opportuno studiare nuove strategie operative che non continuare a dibattere sul tema in consiglio comunale a Campi Bisenzio? Il nostro compito a livello locale è quello di impegnarci a raggiungere alti livelli di raccolta differenziata, così da dimostrare la nostra autosufficienza, così come fatto già da altri Comuni, e al tempo stesso dimostrare concretamente l’inutilità di questo nuovo impianto”.