SESTO FIORENTINO – Il Comitato per la tutela degli alberi risponde al consiglere del gruppo consiliare Per Sesto Andrea Guarducci sul parcheggio di Quinto Basso e sul taglio dei sette pini. Claudio Pizzuto del Comitato chiede a Guarducci, “invece di attribuire al Comitato ‘disegni politici opachi’ per sconfessare l’impegno di donne e uomini che chiedono rispetto per l’ambiente in cui vivono, perché il consigliere non si prodiga al fine di una maggiore informazione e trasparenza?”
“Essere degnati di attenzione da parte di un esponente di quella maggioranza che fino ad oggi ha cercato di ignorarci ci fa molto piacere – scrive Pizzuto, pubblicato anche sul socia Facebook – ma probabilmente il consigliere, nel tentativo di difendere gli ingiustificabili abbattimenti di alberi sani nel comune sestese, è finito con l’accusare i membri del Comitato per la tutela degli alberi di ‘trincerarsi dietro la maschera del comitato’. Il consigliere dovrebbe ormai sapere che le nostre osservazioni tecniche non ‘sono prive di senso’ ma sono frutto di valutazioni di professionisti del settore che hanno nome e cognome, così come non hanno bisogno di nascondersi neanche gli altri membri e simpatizzanti che hanno firmato e sottoscritto con i loro estremi identificativi gli appelli e le petizioni al sindaco senza mai ottenere una risposta”.
“I cittadini, da lui (dal consigliere, ndr) – aggiunge il Comitato – attendono ancora di conoscere le motivazioni per le quali si è tanto adoperato per impedire la convocazione della Commissione di Garanzia e Controllo che avrebbe permesso di appurare in tempi rapidi la verità circa l’ormai triste scempio del viale XX settembre. E ormai che c’è, chiarisca il perché l’amministrazione comunale è così tanto restìa nel mettere a disposizione dei cittadini, attraverso la richiesta di accesso atti, la documentazione per conoscere lo stato delle cose. Perchè non ha spiegato ai cittadini il progetto del posteggio mostrando che c’erano alternative al taglio? Abbattere quei pini non ‘è una scelta dolorosa’ ma una decisione insensata e scellerata poiché la loro collocazione non creava problemi a nessuno. Non c’erano neanche marciapiedi spaccati o radici affioranti. Conosciamo molto bene il quartiere di Quinto basso poiché molti di noi ci abitano e ci sono nati, come ben sa il consigliere”.
Puzzuto sottolinea l’idea “diversa di verde urbano” ritornando sulla scelta del Comune di far realizzare murales in alcune aree di Sesto tra cui il giardino di via Cavallotti. “Per far crescere 7 pini occorrono decenni e per distruggerli bastano 10 minuti – conclude Pizzuto – ma forse questo concetto ancora non è chiaro a chi ha preso questa decisione. Noi abbiamo un’idea di verde urbano che scaturisce in modo diverso da quella proposta nei murales”