Inquinamento atmosferico, Arpat: “Servono azioni concrete”

SESTO FIORENTINO – Blocco del traffico, targhe alterne, inquinamento, smog, Pm10: termini ricorrenti negli ultimi giorni in cui l’inquinamento atmosferico è tornato a far parlare prepotentemente di sé. A fare un po’ di chiarezza ci prova Arpat, che nel pomeriggio si è espressa così: “Negli ultimi anni la qualità dell’aria in Toscana è migliorata e anche […]

SESTO FIORENTINO – Blocco del traffico, targhe alterne, inquinamento, smog, Pm10: termini ricorrenti negli ultimi giorni in cui l’inquinamento atmosferico è tornato a far parlare prepotentemente di sé. A fare un po’ di chiarezza ci prova Arpat, che nel pomeriggio si è espressa così: “Negli ultimi anni la qualità dell’aria in Toscana è migliorata e anche l’emergenza di queste settimane registra livelli inferiori a quelli che interessano la Pianura Padana. Tuttavia, in presenza di situazioni persistenti di superamenti dei limiti, quali quelle registrate ormai da diverse settimane, sono necessari anche interventi di emergenza, che – pur non essendo risolutivi – tuttavia sono rivolti ad attenuare almeno temporaneamente i livelli di inquinamento. Il monitoraggio che svolge Arpat è utile ai fini dell’assunzione di decisioni di breve e lungo periodo da parte delle amministrazioni”.

Arpat entra quindi nel merito della questione: “Nell’ultimo mese, in tutta la Toscana, si sono registrati 313 superamenti del limite giornaliero di 50 microgrammi/metro cubo fissato dalla normativa europea ed italiana. In 14 casi il valore superato è il doppio del limite, cioè più di 100 µg/m3. Le aree interessate dai superamenti sono essenzialmente tutte quelle della pianura centrale lungo la valle dell’Arno: Agglomerato fiorentino: 59 superamenti; Piana Prato – Pistoia: 81 superamenti; Valdarno Pisano e Piana Lucchese: 113 superamenti; Valdarno Aretino e Valdichiana: 32 superamenti; zona Costiera: 17 superamenti; zona Collinare-Montana: 11 superamenti”.
Per questo il direttore generale di Arpat, Maria Sargentini, nei giorni scorsi ha fatto appello al buon senso, “affinché siano promosse azioni utili a contrastare l’attuale situazione. La norma europea e italiana prevede che il conteggio dei superamenti del limite giornaliero del Pm10 sia considerato sulla base dell’anno solare, quindi al 31 dicembre la situazione formalmente si azzererebbe, ma ciò – alla luce della situazione di emergenza in corso – appare contrario al buon senso e alla salvaguardia della salute dei cittadini. Per questo Arpat auspica che si tenga conto di ciò e si faccia in modo che tale conteggio, sulla cui base i Comuni devono adottare misure di salvaguardia, sia effettuato per tali finalità sulla base degli ultimi 12 mesi e non dell’anno solare. In questo modo, tutta la stagione autunno-invernale (settembre-aprile) sarebbe considerata in modo unitario e non ci sarebbe alcun azzeramento formale con l’inizio del nuovo anno”.

Infine l’Agenzia, “tenuto conto della revisione delle norme regionali in materia che entreranno in vigore a gennaio, con la ridefinizione delle aree omogenee e l’estensione del numero di Comuni che devono adottare interventi per contrastare l’inquinamento atmosferico, auspica che si dia seguito in anticipo alle novità previste, applicando il principio di precauzione. D’altra parte la stessa delibera prevede che: “è fatta salva la potestà del sindaco di intervenire con ulteriore anticipo nei casi in cui lo riterrà opportuno, per quanto di competenza, anche in relazione al perdurare del fenomeno e della relativa intensità…”.