Aeroporto. Il Ministero dell’ambiente rinvia la Via di 45 giorni: “servono altre informazioni”

SESTO FIORENTINO – I proponenti del progetto per la nuova pista dell’aeroporto di Firenze hanno 45 giorni di tempo, a partire dal 21 luglio scorso, per fornire un’ottantina di chiarimenti e simulazioni progettuali al fine di consentire, all’apposita commissione presieduta da Guido Monteforte Specchi, di procedere a chiudere la Via che potrebbe consentire (o meno) […]

SESTO FIORENTINO – I proponenti del progetto per la nuova pista dell’aeroporto di Firenze hanno 45 giorni di tempo, a partire dal 21 luglio scorso, per fornire un’ottantina di chiarimenti e simulazioni progettuali al fine di consentire, all’apposita commissione presieduta da Guido Monteforte Specchi, di procedere a chiudere la Via che potrebbe consentire (o meno) la realizzazione della nuova infrastruttura.
Con una missiva del 21 luglio del Ministero dell’ambiente firmata da Renato Grimaldi e inviata, fra gli altri, alla Regione Toscana e ai comuni di Sesto, Campi, Calenzano e Signa, si fa riferimento alla “necessità di acquisire chiarimenti ed integrazioni relativi alla documentazione di Via già prodotta da Enac”.
Le richieste di chiarimento vanno dalla tempistica dei cantieri e la loro influenza e correlazione con le previsioni della terza corsia dell’Autostrada A11 oltre all’impatto sul reticolo idraulico della zona. Ma si chiedono informazioni e progetti sulle incongruità riscontrate tra la pista e il Pit e gli strumenti urbanistici dei vari enti locali.
La missiva è estremamente complicata e tecnica ma, per essere semplici e comprensbili, il Ministero chiede dettagli sull’impatto “sull’intero sistema idraulico dell’area interferita e valutare l’efficacia della rimodulazione dell’intero reticolo idrografico”. Di conseguenza anche il piano finanziario potrebbe subire innalzamenti non preventivati, finora.
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Ma il Ministero va giù duro quando spiega che “il campo meteorologico è modellizzato attraverso i soli dati dell’anno 2010” e chiede lo si faccia “tramite una serie pluriennale di dati non inferiore a 10 anni”. Nello stesso tempo si critica il modo con cui il “proponente” ha realizzato le simulazioni “della diffusione degli inquinanti” fra l’altro non valutando la voce “inquinamento acuto” attraverso i valori del diossido di azoto e del diossido di zolfo “o il valore limite giornaliero del Pm10” senza aver considerato “il caso di situazione sfavorevole alla dispersione di inquinanti”.
A tal proposito il Ministero spiega che “le consluzioni sono esposte in maniera qualitativa e in alcuni aspetti risultano contraddittore e imprecise”.
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Con la stessa missiva si chiedono i cronoprogramma per le cantierizzazioni e le valutazioni su “altri possibili utilizzi della pista ovvero diversa distribuzione dei decolli”. Infine, non con una forma poco critica, si sottolinea che occorra “valutare il traffico veicolare indotto dall’esercizio dell’infrastruttura aeroportuale, al fine di verificarne il contributo acustico sul livello complessivo”.
Il proponente, spiega il Ministero, ha la possibilità di chiedere una proroga alla scadenza dei 45 giorni per presentare le integrazioni richieste e l’intero procedimento sarà nuovamente pubblicizzato attraverso gli organi di stampa.