Acqua. Per Sesto “Accordo importante con Ait”

SESTO FIORENTINO – L’accordo trovato dai Comuni con Autorità Idrica Toscana, per favorire in House pubblica la gestione dell’acqua riceve la soddisfazione da parte di Per Sesto. “Finalmente – commenta il capogruppo di Per Sesto Andrea Guarducci – sembra che, grazie alla spinta politica che in questi anni la nostra amministrazione ha esercitato, si potrà dare […]

SESTO FIORENTINO – L’accordo trovato dai Comuni con Autorità Idrica Toscana, per favorire in House pubblica la gestione dell’acqua riceve la soddisfazione da parte di Per Sesto.

“Finalmente – commenta il capogruppo di Per Sesto Andrea Guarducci – sembra che, grazie alla spinta politica che in questi anni la nostra amministrazione ha esercitato, si potrà dare seguito all’esito del referendum e garantire la ripubblicizzazione dell’acqua. Da sempre infatti crediamo e ci battiamo per superare la gestione mista di Publiacqua che ha, evidentemente, manifestato tutti i propri limiti, fornendo un servizio spesso inadeguato a fronte di utili sempre per le tasche del socio privato e non per gli investimenti necessari anche in situazioni di forte criticità che le tubature nelle nostre città spesso manifestano”.

Secondo Per Sesto “una gestione pubblica potrebbe fornire ai Comuni strumenti fondamentali come: il controllo e il dialogo diretto con tecnici e operatori, per ridurre tempi e problemi; la possibilità di reperire risorse per realizzare gli interventi; permettere agli amministratori di avere maggior controllo sugli investimenti e sulle scelte”.

“Il Comune di Sesto Fiorentino –  prosegue Guarducci – che ha lavorato nei passati due anni in questo senso, non solo ha fatto tutto ciò che era possibile per tornare ad una gestione pubblica dell’acqua, ma si è impegnato per garantire gli impegni finanziari e gli investimenti contenendo al massimo l’aumento delle tariffe. Questo lo si potrà garantire solo con un in house pubblica fin dal 2021 (anno in cui scadrà la concessione a Publiacqua) in cui i Comuni si sostituiranno al privato, utilizzando nel caso altre in house da loro controllate per sostenere i costi e dare continuità al servizio”.

“Purtroppo- conclude Guarduci – alcuni Comuni non saranno pronti per quella data e hanno richiesto una proroga di tre anni (fino al 2024). Questa proposta, seppur rallenti ulteriormente un passaggio importante e fortemente atteso, è accettabile a due condizioni fondamentali: congelare le tariffe fino a quel momento e assicurare tutti gli investimenti, perché non possono essere i cittadini a pagare una situazione che va avanti ormai da troppo tempo”.